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ANNO GIUDIZIARIO| A Catanzaro giustizia abbandonata

«Una primavera di trionfo delle coscienze libere», è questo l`auspicio per il futuro del procuratore generale di Catanzaro, Santi Consolo. Il presente, però, è desolante. Tanto da spingere il presi…

Pubblicato il: 28/01/2012 – 13:47
ANNO GIUDIZIARIO| A Catanzaro giustizia abbandonata

«Una primavera di trionfo delle coscienze libere», è questo l`auspicio per il futuro del procuratore generale di Catanzaro, Santi Consolo. Il presente, però, è desolante. Tanto da spingere il presidente della Corte di appello di Catanzaro, Gianfranco Migliaccio, a dire di rischiare di essere sopraffatto «dallo sdegno e dalla vergogna». L`alto magistrato non risparmia critiche alla politica. Cita l`incontro avuto con il sottosegretario alla giustizia (di cui preferisce tacere il nome) il 21 giugno scorso. Tema dell`incontro le drammatiche carenze del distretto giudiziario di Catanzaro: carta, auto, carburante, personale. Ebbene nel resoconto reso alla Camera il sottosegretario sostenne che «i capi degli uffici calabresi si sono dichiarati soddisfatti per il positivo esito dell`incontro e per le soluzioni individuate che consentono di fronteggiare l`attuale situazione di emergenza». Il presidente Migliaccio questa mattina ha completamente sconfessato quella dichiarazione ufficiale spiegando che i magistrati «hanno semplicemente ringraziato per l`iniziativa ministeriale e per la cortesia loro riservata nonché, soprattutto, per la sincerità con la quale, a chiusura dell`incontro, è stato loro comunicato che le risorse a disposizione consentivano di fare poco più che niente». A sostegno della sue parole il presidente snocciola dati per far comprendere la drammatica situazione in cui versa la macchina giudiziaria. «Le piante organiche sono assolutamente inadeguate sia in relazione al numero dei magistrati che a quello del personale amministrativo, in maniera consistente. Un arretrato della consistenza di quello pendente presso gli uffici del distretto, destinato peraltro a crescere, non potrà giammai essere eliminato e neanche significativamente ridotto, con le untià lavorative presenti attualmente nelle piante organiche».?Gli uffici sono «privi addirittura della carta  per rilasciare copie di atti agli avvocati, ad uffici e cittadini»
«Unica nota positiva – ha detto Migliaccio – per quanto riguarda il personale, è che la Corte ha realizzato, mediante una convenzione stipulata con la Regione, un progetto globale per l`utilizzazione dei lavoratori che usufruiscono dei benefici finanziari della legge regionale 28, destinando parte degli stessi agli altri uffici giudiziari del distretto e la convenzione con la Provincia di Catanzaro per l`utilizzo dei cassintegrati».?Prosegue anche se lentamente?il processo di informatizzazione dei servizi. Il presidente ha poi voluto porre l`accento su tre temi specifici. In particolare Migliaccio ha evidenziato i problemi che sorgono dal continuo ricorso al rito abbreviato. Davanti al gup di Catanzaro l`85% di reati punibili con l`ergastolo vengono decisi «dal solo giudice dell`udienza preliminare sulla base degli atti di indagine forniti dal pm». Omicidi e reati di mafia vengono vagliati dall`ufficio gip «senza avere le strutture adeguate a tale funzione». C`è poi il problema della incompatibilità che, unita alle gravi carenze di organico, rende «necessaria un`ulteriore modifica». C`è poi la questione irrisolta degli uffici del giudice di pace dove «continuano a registrarsi casi di procedimenti seriali, numericamente assai rilevanti». Si tratta di quelle iniziative giudiziarie che riguardano le forniture di Enel, Telecom, Eni o enti locali, tutte «di modestissimo valore, che non giustifica il ricorso giurisdizionale. Una situazione che si riverbera sui tribunali ordinari che «debbono impegnare molto del loro tempo alla trattazione delle impugnazioni avverso le sentenze in questione». Migliaccio si appella anche al Csm affinché sia meno indulgente «nelle numerosissime occasioni in cui si occupa di segnalazioni che concernono, a vario titolo, la posizione di alcuni giudici di pace». Altro tema affrontato dal presidente Migliaccio è il patrocinio gratuito a spese dello Stato. «Numerosi tribunali del distretto – è scritto nella relazione  – segnalano che sono tuttora in aumento le istanze di ammissione al patrocinio gratuito per la facilità con cui è possibile ottenere tale beneficio sulla base di mere autocertificazioni, a volte non veritiere». Migliaccio aggiunge che tale beneficio è così indiscriminato da poter essere utilizzato anche per reati di mafia o contro la pubblica amministrazione, una tipologia che «parrebbe sul piano logico ostativa alla concessione del patrocinio in questione». L`ultima stoccata è riservata agli avvocati: «alcune decisioni dei consigli dell`ordine avvocatili continuano a essere improntate, in punto di valutazione della non manifesta infondatezza delle ragioni degli istanti, a ingiustificata generosità».

L`APPELLO DEL PG CONSOLO Senza giustizia non c`è futuro per la Calabria. È questo il pensiero del procuratore generale di Catanzaro, Santi Consolo. La sua riflessione è partita proprio dalla realtà calabrese «miseramente mortificata». Una terra, ha detto il pg, in cui i «collegamenti viari e ferroviari sono da stato preunitario; ciò unitamente al ritardo di attenzione per l`ambiente con il conseguente suo degrado». Ma soprattutto le «infiltrazioni profonde e consolidate da parte della `ndrangheta sempre più espansiva e aggressiva». Davanti a questo quadro la reazione dello Stato è insufficiente. La richiesta di libertà e sicurezza può essere soddisfatta, si domanda Consolo, «con un organico della Procura di Catanzaro di solo 18 unità che ricomprende i 7 magistrati addetti alla Dda?». Per il procuratore generale il distretto di Catanzaro deve avere un organico almeno pari a quello di Catania e Palermo. Non è più rinviabile, aggiunge il pg, «la copertura di tutte le vacanze e prioritaria quella di procuratore aggiunto». Sul piano delle risorse materiali non va certo meglio. Il procuratore cita il caso dell`aula bunker di località Siano, «contigua alla casa circondariale, ultimata nel 1996 secondo canoni di assoluta efficienza, sicurezza e ampia ricettività, certamente realizzata con un impegno economico non indifferente, è interdetta  all`utilizzo dal lontano 2003, con suppellettili e supporti tecnologici in stato di desolante assoluto  abbandono». Nonostante tutto il procuratore generale ha sottolineato i risultati raggiunti dai magistrati del distretto nel contrasto alla illegalità e per garantire a parti offese e indagati il diritto ad avere giustizia.

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