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ANNO GIUDIZIARIO | La criminalità in numeri

I fondi europei rappresentano in Calabria il business più lucroso. Le truffe aumentano anno dopo anno tanta che il presidente Guinfranco Migliaccio parla di «un diffuso programma criminoso che vede…

Pubblicato il: 28/01/2012 – 16:27
ANNO GIUDIZIARIO | La criminalità in numeri

I fondi europei rappresentano in Calabria il business più lucroso. Le truffe aumentano anno dopo anno tanta che il presidente Guinfranco Migliaccio parla di «un diffuso programma criminoso che vede interagire imprenditori, professionisti e funzionari pubblici per l`illecita intercettazione di ingenti risorse pubbliche da destinare a fini esclusivamente privati di facile arricchimento». Nonostante gli interventi della Direzione distrettuale antimafia resta allarmante la presenza della criminalità organizzata, il numero dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso resta costante. Così come resta drammaticamente alto il numero degli omicidi volontari. Il presidente ha voluto, poi, sottolineare con forza il «continuo costante aumento» dei reati derivanti da infortuni sul lavoro. Il sistema sanzionatorio, rileva Migliaccio, appare «evidentemente inadeguato». In crescita anche i reati connessi alla libertà sessuale, pornografia e stalking. Per quest`ultimo delitto nella sola Procura di Cosenza si sono registrati 96 procedimenti, il doppio rispetto all`anno passato. Rimane assai elevato il numero di episodi di usura. «È peraltro da ritenere – si legge nella relazione – che i dati statitistici non costituiscano uno specchio fedele della relatà: da diversi significativi segnali si desume che il numero delle usure accertate è di gran lunga superiore a quello effettivo essendone assai difficile la scoperta a causa dell`omessa denuncia da parte delle vittime». Altissimo è il numero di furti in abitazione che rimangono a carico di ignoti, mentre diminuiscono le rapine. Lamezia Terme fa, invece, segnare il record in Calabria nei reati di falso in bilancio e bancarotta fraudolenta. «Notevolmente peggiorata» è la situazione dei reati ambientali. «Si è assistito a un ulteriore significativo incremento dei procedimenti relativi a reati contro l`incolumità pubblica e la salute dei cittadini, nonché di quelli in materia di tutela dell`ambiente e del territorio, riconnessi alla pluriennale situazione di emergenza ambientale in materia di smaltimento dei rifiuti e inquinamento delle acque».

I DATI DELLA GIUSTIZIA Davanti alla corte d`Assise d`appello al 1° luglio 2010 erano pendenti 33 processi; in un anno ne sono arrivati altri 33 per un carico complessivo di 66. Al 30 giugno 2011 ne risultano definiti 40 (14 in più rispetto al periodo precedente) sicché ne rimangono pendenti 26. Davanti alle due sezioni penali al 1° luglio 2010 erano pendenti 3270 processi, in un anno se ne sono aggiunti 2200 per un carico complessivo nell`anno di 5470. A giugno 2011 ne erano stati definiti 1348, ne rimangono pendenti 4122. Non va meglio nella giustizia civile. La pendenza complessiva nel distretto è «pari ad alcune decine di migliaia di procedimenti». Particolarmente grave è la situazione delle sezioni civili della Corte di Appello: «al 30 giugno 2011 sono risultati pendenti 10.714 procedimenti, di cui 8217 contenziosi e 2493 non contenziosi». «La durata dei processi ha subito – è scritto nella relazione – un notevole allungamento dei tempi di trattazione e di definizione». Sono in attesa di decisione 2289 procedimenti per la previsione di equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo.

ALLARME CARCERI Negli otto istituti penitenziari del distretto di Catanzaro sono presenti 2201 detenuti. I dati di sovraffollamento parlano da soli: 111% a castrovillari; 173% a catanzaro; 66% a Cosenza; 200% a Lamezia Terme; 235% a Rossano; 164% a Vibo. Mediamente si arriva al 119%. «A causa del sovraffollamento –  è spiegato nella relazione – è stato impossibile collocare adeguatamente detenuti che andrebbero collocati in cella singola o isolati per motivi di salute; situazione che ha dato luogo, pure, a tentativi di suicidi e scioperi della fame». Drammatica la situazione igienica nel carcere di Catanzaro dove i detenuti denunciano di non poter effettuare docce giornaliere, grave la situazione nell`approvvigionamento di combustibile per carenza di fondi. Inoltre l`Asp di Catanzaro ha sospeso dall`ottobre 2010 gli incarichi specialistici il che ha prodotto numerosi reclami. Eppure le strutture ci sarebbero. Nel carcere di Catanzaro risultano completato il centro diagnostico terapeutico ma quei locali, dotati addirittura di piscina per la riabilitazione, restano chiusi.

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