ANCONA Baruffa in casa leghista sulle affermazioni del procuratore generale delle Marche Vincenzo Macrì a proposito dei rischi di infiltrazione della malavita organizzata nel Centro-Nord, e della maggiore presa sul Sud che la mafia avrebbe nel caso la “secessione” del Nord auspicata dalla Lega diventasse realtà. Il consigliere regionale della Lega Nord Padania, Roberto Zaffini, aveva definito «pura idiozia» le affermazioni del magistrato, accusandolo di avere una posizione ideologica. Il segretario regionale di Ln, Luca Rodolfo Paolini, che è anche membro della commissione Antimafia, pur non essendo d`accordo con Macrì richiama all`ordine Zaffini, dal quale si dissocia. «Macrì – osserva – sa perfettamente che, ad esempio, la `ndrangheta ha “colonizzato” il ponente ligure e il basso Piemonte a partire dal 1947, avvalendosi anche di alcuni magistrati, cancellieri, avvocati, imprenditori e forze dell`ordine, tutti, rigorosamente, non leghisti. La `ndrangheta investe ovunque possa fare business e riciclare, e, quindi, anche in Lombardia o nelle Marche, o nel Lazio, dove di leghisti ce n`è pochi. Non ha alcuna “predilezione” politica particolare, ma ovunque, più che i partiti appoggia le persone, che in cambio di preferenze si prestano a farsi portatori dei suoi interessi, di qualsiasi parte politica essi siano». «Detto questo, e qui sì anche a nome del partito che rappresento nelle Marche, trovo ingiusto e inaccettabile che una sua libera opinione, di uomo e magistrato, venga definita “una pura idiozia e una posizione prettamente ideologica”, e invito il consigliere Zaffini, la cui libertà di opinione ed esternazione non posso né voglio in alcun modo coartare, a specificare, in casi del genere, che parla a titolo personale».
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