CATANZARO Ennesima brutta figura per la Regione davanti a giudici del Tar. Che nei giorni scorsi ha accolto la quattro richieste di sospensiva delle nomine dei commissari straordinari delle Aterp (Aziende provinciali per l`edilizia residenziale pubblica) di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Oggetto dei quattro ricorsi era il provvedimento di sospensione delle funzioni, nel quale evidentemente i ricorrenti hanno ravvisato una crepa amministrativa. Alla sospensione è seguito, da parte della Regione, l`avvio del procedimento per la definitiva rescissione dei contratti. In ogni caso nell`ordinanza emanata dal Tar si legge che il ricorso «appare fondato, in quanto appaiono insussistenti i presupposti di fatto e di diritto per l`immediato commissariamento dell`ente e l`immediata sospensione del ricorrente delle funzioni, anche tenuto conto della particolare e non perfettamente comprensibile tempistica procedimentale».
Come detto in precedenza, in discussione c`erano quattro ricorsi. Quello sull`Aterp di Reggio Calabria è stato presentato da Antonino Cristiano (era difeso dall`avvocato Domenico Gentile), che contesta la sospensione dall`incarico di direttore generale deliberata dalla giunta Scopelliti e la conseguente nomina del commissario straordinario nella persona di Giovanni Artuso. Nel caso di Catanzaro il ricorrente è l`ex dg Gianfranco Colosimo (al quale è succeduto, nelle vesti di commissario, Francesco Pilieci). Su Vibo Valentia il contenzioso con la Regione è stato aperto da Giuseppe Maria Romano (versus nomina Antonino Daffinà) mentre su Crotone da Lino Fazio (versus nomina Dario Cerminara).
Piccola postilla: la Regione è stata già condannata dai giudici amministrativi al pagamento delle spese (1200 euro per ogni ricorso) della fase cautelare in favore del ricorrente.
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