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Minacce e proiettili dalla Calabria per Fornero, Marcegaglia, Camusso e Bonanni

LAMEZIA TERME Ancora una volta nel centro meccanografico delle Poste di Lamezia Terme sono state intercettate lettere contenenti minacce nei confronti di esponenti del mondo politico e sindacale it…

Pubblicato il: 01/02/2012 – 0:02
Minacce e proiettili dalla Calabria per Fornero,  Marcegaglia, Camusso e Bonanni

LAMEZIA TERME Ancora una volta nel centro meccanografico delle Poste di Lamezia Terme sono state intercettate lettere contenenti minacce nei confronti di esponenti del mondo politico e sindacale italiano. Un nuovo episodio è avvenuto ieri sera, dopo quello di inizio dicembre in cui erano stati presi di mira, tra gli altri, Mario Monti, Silvio Berlusconi e i direttori dei maggiori quotidiani italiani.
Le ultime missive intimidatorie erano rivolte al ministro del Lavoro, Elsa Fornero, al presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e ai segretari generali di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Raffaele Bonanni. Nel centro di smistamento della corrispondenza della città della Piana, sono state individuate quattro buste con all`interno proiettili calibro 38 e volantini di minacce a firma di un sedicente “Fronte rivoluzionario”.
La polizia, avvisata dal personale dell’ufficio, è intervenuta sequestrando tutto il materiale. Dai primi rilievi è emerso che nei volantini si faceva riferimento proprio ai temi del lavoro e della futura riforma che sarà al centro della riunione prevista per giovedì tra governo e parti sociali. Il sostituto procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Domenico Galletta, ha già disposto i primi accertamenti su tutto il materiale. In particolare si sta cercando di verificare la presenza di impronte digitali o altri elementi utili per risalire ai responsabili del gesto. Gli investigatori stanno anche cercando di ricostruire il percorso fatto dalle buste per arrivare al centro meccanografico di Lamezia Terme.
Al centro dell`attenzione degli inquirenti c`è anche la sigla “Fronte rivoluzionario” utilizzata per rivendicare le minacce contenute nel volantino trovato a Lamezia Terme. Già nel dicembre scorso, come detto, si era verificato un episodio analogo: dieci buste con proiettili e minacce rivolte al premier, Mario Monti, all`ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e ai direttori di alcuni quotidiani nazionali. Quasi sicuramente l`inchiesta avviata ieri confluirà in quella già in corso sull`episodio del dicembre scorso e ad occuparsene sarà la Dda di Catanzaro, competente in materia di antiterrorismo. Negli ambienti investigativi si sta valutando anche l`attendibilità delle minacce in considerazione del fatto che le sigle utilizzate per le rivendicazioni non sono mai apparse in circostanze analoghe.

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