Il gip di Santa Maria Capua Vetere ha archiviato le indagini nei confronti dell`ex capo della squadra mobile di Reggio Calabria, Renato Cortese, e del comandante del Ros della città dello Stretto, Stefano Russo. La notizia è apparsa sul blog del giornalista Roberto Galullo, inviato del Sole 24 ore, secondo cui il giudice per le indagini preliminari, Giovanni Caparco, ha accolto la richiesta presentata dalla Procura campana che aveva aperto un fascicolo dopo la denuncia del capitano Saverio Spadaro Tracuzzi. Quest`ultimo, in passato in servizio alla Dia di Reggio ma oggi in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione, aveva denunciato i due ufficiali di polizia giudiziaria che, stando sempre al suo esposto, su incarico del procuratore capo di Reggio Giuseppe Pignatone, gli avrebbero proposto di “collaborare”, chiedendogli di raccontare dei supposti rapporti tra il boss Luciano Lo Giudice e alcuni esponenti di primissimo piano della magistratura. Sono cadute, quindi, «le accuse gravissime – scrive Galullo sul blog – di aver estorto con minacce e metodi illegittimi le dichiarazioni, ad esempio, su magistrati (in primis il numero due della Dna Alberto Cisterna) e altri e importanti personaggi. Le motivazioni del gip di Santa Maria Capua Vetere riempiono 30 pagine. Il lavoro dei pm è stato accurato e svolto rapidamente: a partire proprio dall’interrogatorio di Spadaro Tracuzzi che, a quanto trapela in queste ore, avrebbe confermato il pieno rispetto della legge da parte di Cortese e Russo. Non solo. Sembra che un’ampia parte delle analisi della Procura cada sul particolare momento di pressione psicologica nel quale versava il capitano Spadaro Tracuzzi, al punto da considerarlo a rischio suicidio. Agli stessi familiari e agli stessi avvocati difensori avrebbe confessato di essere pronto a tutto. Questo particolare stato emotivo avrebbe portato il capitano a fare congetture nei confronti di Cortese e Russo che, al momento dei fatti, sarebbero cadute. In altre parole, par di capire, a mal interpretare le intenzioni. Ovviamente sono stati sentiti tutti i personaggi coinvolti in questa vicenda e un’attenzione particolare è stata dedicata anche ai registri del carcere e alla documentazione sugli spostamenti interni».
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