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Swap, Sebi Romeo: «Tuccio… taccia!»

«Dopo avere sfregiato l’immagine di Reggio con le vergognose dichiarazioni antisemite, ormai note in tutta Italia come caso “Benigni”, l’assessore Tuccio è tornato alla ribalta: non per dimettersi,…

Pubblicato il: 06/02/2012 – 14:11
Swap, Sebi Romeo: «Tuccio… taccia!»

«Dopo avere sfregiato l’immagine di Reggio con le vergognose dichiarazioni antisemite, ormai note in tutta Italia come caso “Benigni”, l’assessore Tuccio è tornato alla ribalta: non per dimettersi, ma per gettare fango e unirsi al coro di regime (solito) seguito alla rescissione degli swap operata dalla giunta Arena». Il “caso swap” continua ad infiammare la politica reggina, con maggioranza e opposizione che si danno battaglia a suon di numeri. Oggi è il dirigente del Pd Sebi Romeo a replicare a Tuccio, che lo aveva chiamato in causa la settimana scorsa.
«I fatti ci dicono che l’attuale amministrazione comunale ha deciso di interrompere gli effetti di una scelta fortemente voluta da quella Scopelliti – ricostruisce Romeo – Arena ha dunque, con ritardo, accolto una richiesta che il centrosinistra ha reiterato nel tempo, sino all’approvazione del falso Bilancio di previsione del 2011, in occasione della quale i consiglieri comunali hanno presentato un emendamento per chiedere l’uscita del Comune dagli Swap, bocciato, non si capisce, a questo punto, perché».
L’analisi del dirigente del Pd prosegue: «Chiaramente discutiamo su dichiarazioni e propaganda, ancora non sugli atti sottoscritti con la banca, quando li avremo potremo fare valutazioni fondate: per adesso ci è stato raccontato che un noto istituto di credito si è comportato da benefattore, personalmente ne dubito, ma vedremo. L’occasione però, è stata utilizzata dall’assessore nero per insultare Demetrio Naccari, Massimo Canale ed il sottoscritto, rei a vario titolo di avere chiesto l’uscita dagli swap, previsto un dissesto e parlato del debito del Comune».
La questione, quindi, vira dal politico al personale. Cosa che non è stata gradita da Romeo: «Ora, non pretendo che Tuccio riconosca che avevamo purtroppo ragione, ma essere insultati per avere detto la verità mi pare troppo. Il “dissesto previsto” è stato certificato dagli ispettori del ministro Tremonti e della Procura, la nostra richiesta di uscire dagli swap è stata parzialmente accolta, il debito del Comune purtroppo l’avevamo sottostimato e per questo chiedo scusa… Ma Tuccio invece, che negli anni ha ricevuto diversi incarichi dal Comune assieme a congiunti spesso distratti e parenti miracolati, perché non avverte il dovere di ringraziare chi con la propria azione ha consentito al Comune di tornare in possesso di 800mila euro e se fosse stato ascoltato avrebbe evitato il disastro che è sotto gli occhi di tutti?».
«La storia di questi anni verrà alla luce – conclude il dirigente del Pd – tutta, dai balletti ai bonifici, al casinò maltese: la brutta storia di una casta che si è servita di Reggio per carriere ed arricchimenti personali. I reggini stanno già pagando un prezzo altissimo, almeno Tuccio… taccia».

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