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«Non chiudere gli uffici giudiziari della Calabria»

ROMA «Il governo compia ogni sforzo possibile per evitare che gli uffici giudiziari calabresi, in particolare i Tribunali, vengano semplicemente soppressi: in molte zone del Sud questi uffici rappr…

Pubblicato il: 08/02/2012 – 17:50
«Non chiudere gli uffici giudiziari della Calabria»

ROMA «Il governo compia ogni sforzo possibile per evitare che gli uffici giudiziari calabresi, in particolare i Tribunali, vengano semplicemente soppressi: in molte zone del Sud questi uffici rappresentano un punto di riferimento istituzionale fondamentale a presidio della legalità e a testimonianza di una presenza determinata dello Stato. Sopprimerli rischia di apparire un imperdonabile arretramento». La richiesta è contenuta in una lettera inviata al ministro della Giustizia, Paola Severino, dai rappresentanti di terzo polo, Pdl e Pd, i senatori Franco Bruno (Api), Francesco Bevilacqua (Pdl ) e Luigi De Sena (Pd), che sollecitano al Guardasigilli un incontro in vista dei provvedimenti di riorganizzazione degli uffici giudiziari «per confrontarci sulla funzione e lo stato degli uffici giudiziari calabresi». I tre senatori richiamano i criteri oggettivi dei quali va tenuto conto nella riorganizzazione degli uffici giudiziari, tra i quali c`è «il tasso d`impatto della criminalità organizzata – precisano – e non nascondiamo qualche preoccupazione per i progetti a cui il governo sta lavorando. Come nel caso della revisione degli uffici dei giudici di pace. Ben 60 ricadono nella sola Calabria», avvertono Bruno, Bevilacqua e De Sena, lamentando che in quel caso «nessun riferimento è stato fatto riguardo alla situazione infrastrutturale e al tasso d`impatto della criminalità organizzata nonostante i due criteri siano espressamente previsti dalla legge delega». Due indicatori che invece segnalano la «particolarità della Calabria» e la cui “crudezza” spinge a far presente al Guardasigilli «la necessità di valutare la situazione calabrese con una particolare attenzione. La criminalità organizzata calabrese – è l`allarme di Bruno, Bevilacqua e De Sena – si sta infiltrando in tutte le regioni italiane, e in molti gangli vitali del Paese, derivando spesso la sua forza dal controllo quasi “fisico” del territorio. Per tali motivi, a nostro avviso, è assolutamente necessario dispiegare ogni sforzo possibile per evitare che gli uffici giudiziari calabresi, in particolare quelli di primo grado, vengano semplicemente soppressi», concludono.

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