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Processo "Meta", i legami tra la `ndrangheta e la politica

Entra nel vivo la deposizione del colonnello Valerio Giardina, l`ex comandante del Ros che udienza dopo udienza sta ricostruendo l`inchiesta “Meta” nel processo che si sta celebrando con il rito or…

Pubblicato il: 10/02/2012 – 19:44
Processo "Meta", i legami tra la `ndrangheta e la politica

Entra nel vivo la deposizione del colonnello Valerio Giardina, l`ex comandante del Ros che udienza dopo udienza sta ricostruendo l`inchiesta “Meta” nel processo che si sta celebrando con il rito ordinario davanti al Tribunale di Reggio Calabria, presieduto dal giudice Silvana Grasso.
In sostanza, rispondendo alle domande del pubblico ministero Giuseppe Lombardo, che ha coordinato l`indagine sulla cosiddetta “superassociazione”, il colonnello Giardina si è è soffermato sui rapporti tra alcuni degli indagati e la politica reggina.
Nei dettagli, l`ex comandante dei Ros ha riferito in aula circa le intercettazioni tra gli imprenditori Domenico e Vincenzo Barbieri e l`ex consigliere comunale Manlio Flesca. Nei confronti di quest`ultimo, ricordiamo, il 21 febbraio si celebrerà la prima udienza preliminare del processo che lo vede imputato per corruzione elettorale.
Ritornando all`udienza di oggi in aula bunker, il teste ha ripercorso l`informativa finale di “Meta” dove è emerso che il consigliere di maggioranza avrebbe fornito la propria disponibilità affinché la moglie di Vincenzo Barbieri (Vincenza Musarella) venisse assunta alla Reges, «elemento fondamentale, – scrivono gli inquirenti – affinché i fratelli Barbieri appoggiassero lo schieramento politico al quale aderiva il Flesca Manlio».
Quest`ultimo, inoltre, era uno dei partecipanti alla festa per il cinquantesimo anniversario di matrimonio dei genitori dei fratelli Barbieri che, in quell`occasione, si sono fregiati anche della presenza alla festa (organizzata al ristorante “Villa Fenice” a Gallico) dell’ex sindaco Giuseppe Scopelliti, del boss di Sinopoli Cosimo Alvaro e di altri esponenti politici reggini.
Secondo la ricostruzione del Ros e della Dda, l`ex consigliere del Pdl avrebbe fornito la propria disponibilità affinché la moglie di Vincenzo Barbieri (Vincenza Musarella) venisse assunta alla Reges,  «elemento fondamentale, – scrivono gli inquirenti – affinché i fratelli Barbieri appoggiassero lo schieramento politico al quale aderiva il Flesca Manlio».
Erano giorni turbolenti in cui un ritardo nell’assunzione avrebbe provocato lo spostamento del pacchetto di voti di Barbieri. Flesca era impegnato a rastrellare più voti possibile. Il suo “grande elettore”, Domenico Barbieri (arrestato per associazione mafiosa), si dava da fare per raccogliere consensi per il consigliere comunale uscente arrivando a chiedere il voto anche agli stranieri. Tra questi, Barbieri aveva contattato un tale “Rudy” dal quale pretendeva 9 voti nell’ambito familiare.  
“Rudy” è stato identificato dal Ros nel pregiudicato marocchino Redouane Fraoussy (di 44 anni) condannato per droga nel 1995 dalla Corte d’Appello di Udine.
Gli uomini del colonnello Giardina, sempre nell`informativa, fanno riferimento «all`appoggio incondizionato dei fratelli Barbieri nei confronti del candidato Flesca Manlio». Appoggio che, oltre all’assunzione della moglie di Vincenzo Barbieri, era «dettato dalla necessità di avere un loro candidato all’interno dell’amministrazione comunale, con delega ai Lavori Pubblici, settore in cui i citati fratelli operavano con le loro imprese».
Nei mesi scorsi, Flesca è stato interrogato e, davanti ai magistrati, si è difeso sostenendo di non avere mai avuto «quella forza e quel potere per fare certe promesse», e di avere semplicemente mediato tra Barbieri, il sindaco Scopelliti e l’avvocato Zoccali.
Ritornando al processo nella prossima udienza, il colonnello Giardina proseguirà sul filone dei rapporti tra la `ndrangheta e la politica.

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