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Omicidio Sandri, Spaccarotella condannato a 9 anni

ROMA La Cassazione ha confermato la condanna a 9 anni e 4 mesi per l`agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, dichiarato colpevole dell`omicidio volontario del tifoso della Lazio Gabriele Sandri…

Pubblicato il: 14/02/2012 – 15:06
Omicidio Sandri, Spaccarotella condannato a 9 anni

ROMA La Cassazione ha confermato la condanna a 9 anni e 4 mesi per l`agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, dichiarato colpevole dell`omicidio volontario del tifoso della Lazio Gabriele Sandri, avvenuto l`11 novembre 2007 sull`A1 nei pressi di Arezzo. Spaccarotella potrebbe finire in carcere già nelle prossime ore per scontare la pena.

PAPA` “GABO” HO SEMPRE AVUTO FIDUCIA NELLA GIUSTIZIA
«Ho sempre avuto fiducia nella giustizia e voglio dire grazie a tutta la gente che c`è stata vicino fino a questo momento. Ho avuto un solo momento di scoraggiamento quando è stata emessa la sentenza di primo grado che era raccapricciante. Ma ora le cose sono andate come dovevano andare». Così Piergiorgio Sandri, padre di Gabriele, ha commentato il verdetto della Cassazione che ha confermato la condanna a 9 anni e 4 mesi per omicidio volontario. Spaccarotella, che non ha subito carcerazione preventiva durante le indagini preliminari, era stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione per omicidio colposo, determinato da colpa cosciente. In secondo grado i fatti erano stati qualificati come omicidio volontario per dolo eventuale e la pena era stata elevata a nove anni e quattro mesi di reclusione. Il ricorso dell`imputato in Cassazione è stato ora rigettato e la sentenza è così diventata irrevocabile. Cominceranno ora gli adempimenti per l`esecuzione della pena, che dovrebbero concludersi nelle prossime ore, o domani, con il trasferimento di Spaccarotella in carcere.

LA REQUISITORIA
Il sostituto procuratore generale, Francesco Iacoviello, ha chiesto ai giudici della prima sezione penale della Cassazione di confermare la condanna a 9 anni e 4 mesi di reclusione nei confronti di Luigi Spaccarotella, l`ex poliziotto di Cetraro che ha ucciso l`11 novembre del 2007 il tifoso della Lazio Gabriele Sandri.
Luigi Spaccarotella, secondo il procuratore generale Iacoviello, «avrebbe accettato il rischio» di colpire qualcuno mirando all`autovettura, una Renault Scenic al cui interno si trovava Gabriele Sandri. Per il pg Iacoviello va respinto il ricorso presentato da Luigi Spaccarotella, confermando la sentenza emessa dalla Corte d`assise d`appello di Firenze, che ha contestato il reato di omicidio volontario con dolo eventuale. «Se Spaccarotella sparando avesse centrato un`auto in transito – ha detto il pg Iacoviello – forse si sarebbe potuto parlare di omicidio colposo. Ma c`è diversità tra sparare verso un`auto e colpire un`occupante di quella autovettura, e sparare dall`altra parte della strada e colpire un`auto di passaggio». Il sostituto procuratore generale della Cassazione si è inoltre soffermato anche sulla mancanza del movente, sottolineando che «il movente non conta quando si ha a che fare con il dolo eventuale». «Il poliziotto che spara – ha detto il pg Francesco Iacoviello – è chiaro che non ha un movente per uccidere, ma anche il ladro che scappa non lo ha. Entrambi vogliono impedire qualcosa e accettano il rischio, il movente non cambia tanto da una parte e dall`altra». Il pg Iacoviello ha definito la sentenza di secondo grado, che ha condannato Luigi Spaccarotella, «una sentenza pregevolissima». «Molto apprezzata e condivisibile» la requisitoria del sostituto procuratore generale della Cassazione, Francesco Iacoviello. È questo il giudizio espresso da Piergiorgio e Cristiano Sandri, rispettivamente fratello e padre di Gabriele – detto “Gabo” – il giovane tifoso della Lazio ucciso l`11 novembre 2007. Parlando al termine dell`udienza, svoltasi dinanzi alla I sezione penale, padre e figlio hanno rilevato come la difesa di Spaccarotella, anche in Cassazione, «si è solo limitata a riproporre la smentita linea di difesa dello sparo involontario». «Se venisse legittimata la sentenza di primo grado – ha commentato Cristiano Sandri – allora tutte le strade italiane diventerebbero un far-west nel quale alle forze dell`ordine sarebbe lecito sparare per nulla». «All`ergastolo siamo stati condannati noi familiari di Gabriele e non l`imputato che, con i benefici, sconterà al massimo la metà della pena: dico questo da avvocato, senza contestare l`ordinamento penitenziario ma solo per dire come stanno le cose obiettivamente». «La requisitoria del sostituto procuratore generale della Cassazione, Francesco Iacoviello, è stata molto insidiosa, svolta benissimo e piena di suggestioni. Si vede che aveva studiato molto bene questa vicenda». Questo il commento degli avvocati Federico Bagattini e Francesco Molino, difensori dell`agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, accusato dell`omicidio del tifoso della Lazio Gabriele Sandri. I due legali, nelle loro arringhe hanno riproposto la tesi, già sostenuta nei giudizi di merito, in base alla quale il poliziotto (ora sospeso dal servizio) avrebbe sparato non per uccidere ma solo per fermare la macchina e hanno ancora battuto sul tasto dello “stress“ che avrebbe portato Spaccarotella a premere involontariamente il grilletto a causa “del dito rattrappito“ dal freddo e dallo sforzo fisico.
L`agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, che ha ucciso con un colpo di pistola il giovane tifoso biancoceleste Gabriele Sandri, non ha mai scritto ai familiari della vittima alcuna parola di vicinanza o di richiesta di perdono. Lo ha spiegato Cristiano Sandri, fratello di “Gabo”, parlando al termine dell`udienza conclusasi innanzi alla I sezione penale della Cassazione, che ora si è chiusa in camera di consiglio per emettere il verdetto. Uno dei difensori di Spaccarotella, l`avvocato Federico Bagattini, ha spiegato che l`agente «aveva scritto una lettera tramite il vescovo di Arezzo, che doveva farla pervenire al cardinal Bertone, ma questa missiva non è mai arrivata alla famiglia Sandri». Il Viminale ha risarcito i familiari di Gabriele Sandri. Lo si è appreso da fonti della difesa dell`imputato. Michele Monaco, legale dei Sandri, ha confermato la notizia pur non rivelando l`entità della cifra, precisando che è stata ritenuta «congrua» anche se «non potrà mai riparare alla perdita di Gabriele». L`agente della Polstrada, Luigi Spaccarotella, non stava mirando alle gomme della Renault sulla quale si trovava Gabriele Sandri, ma sparò perché «voleva colpire la macchina e l`ha colpita». Lo ha detto il sostituto procuratore della Cassazione Francesco Iacoviello aggiungendo che «la vittima è stata colpita al collo, se ci fosse stata una deviazione della rete, al massimo, sarebbe stata attinta al petto».

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