AREZZO Luigi Spaccarotella ha atteso la sentenza a casa sua, nel centro di Arezzo. Con lui la moglie, i figli, alcuni parenti e alcuni amici tra i più cari. L`agente, sospeso dal servizio, è rimasto chiuso in casa anche dopo il verdetto. Luigi Spaccarotella ha saputo della condanna da una telefonata di un difensore. Inizialmente è rimasto incredulo. Poi ha parlato con i parenti e con gli amici, comunicando loro probabilmente l`intenzione, già annunciata dal suo legale, di costituirsi. La preoccupazione maggiore di Spaccarotella, secondo quanto appreso, è per i figli, un bimbo piccolo e una bimba di circa 12 anni, che al momento in cui ha appreso la decisione stavano giocando in casa. Poi si è seduto sul divano, in lacrime, con il figlio piccolo in braccio. «Tanta tristezza anche se lui, quando l`ho visto un po` di tempo, fa era sereno. Ha sicuramente sbagliato, ma da qui a dire che quella mattina si è alzato con l`intenzione di andare a uccidere una persona ce ne passa». Così don Antonio Bacci, il sacerdote che nel giugno 2007 sposò Luigi Spaccarotella e la moglie, commenta il verdetto della Cassazione. «Non l`ho ancora sentito – aggiunge –: certamente ha sbagliato ma parlare di omicidio volontario mi sembra assurdo. Non voleva uccidere». Il poliziotto di Cetraro non si aspettava la conferma alla sentenza di condanna pronunciata oggi dalla Cassazione. Lo ha riferito un amico che ha atteso con l`agente, ora sospeso, la decisione dei giudici. Secondo quanto riferito, Spaccarotella si attendeva che il ricorso fosse accolto.
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