REGGIO CALABRIA Il Coordinamento nazionale antimafia “Riferimenti“ ha annunciato che «rinuncia ai beni confiscati alla cosca Mancuso assegnatigli nel Comune di Limbadi». Si tratta, è scritto in una nota, «di una costruzione, in località Petti di Razza, assegnata in delibera e mai consegnata, oggetto di una recente incursione. Il Comune assegnatario ha dichiarato di non essere mai stato titolare di chiavi e quando, in passato, la presidente del Coordinamento insieme al prefetto di Vibo Valentia Luisa Latella si sono recate sul posto, hanno visto chiudersi letteralmente il cancello automatico in faccia. I Mancuso, infatti, risultavano dentro». «Due giorni fa – prosegue la nota – Nello Ruello, membro dell`associazione, recatosi sul posto per accertare i danni, come era stato richiesto, non è potuto materialmente neanche entrare nell`immobile perché risultava recintato e presidiato da un mastino napoletano. La villa confiscata non ha una via d`accesso. È circondata, infatti, da un terreno di proprietà delle suore di San Francesco che guarda caso lo hanno subaffittato a una famiglia del posto, che risulta essere gli stessi Mancuso che, proprietari anche di un casolare vicino, avrebbero apposto la rete metallica. L`associazione Riferimenti non ha mai avuto le chiavi di quell`immobile né è mai potuto entrare». «Stante così le cose – conclude la nota – il coordinamento Riferimenti rinuncia all`immobile, denunciando la mancanza dello Stato in quel territorio dove la cosca Mancuso continua a fare da padrona, indisturbata. Purtroppo non è la prima volta che in questo Paese di Giufà gli immobili confiscati ai mafiosi continuano a rimanere a loro disposizione ma, certamente, in questo caso non ci si può nascondere dietro un`associazione antimafia assegnando a questa un locale non usufruibile, non accessibile e mai consegnato concretamente».
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