TORINO Resterà a Torino il processo a carico di quattro degli indagati nell`ambito dell`inchiesta “Minotauro” condotta dalla magistratura torinese contro le infiltrazioni della `ndrangheta in Piemonte. Lo ha deciso oggi il Tribunale di Torino respingendo l`eccezione di competenza territoriale sollevata dalle difese che chiedevano lo spostamento del procedimento a Reggio Calabria. I quattro imputati, Giuseppe e Giovanni Catalano, Carmelo Cataldo e Rocco Zangrà erano infatti già stati arrestati nell`inchiesta “Il Crimine“ condotta dalla Procura di Reggio Calabria. I primi tre sono stati poi coinvolti nell`operazione Minotauro mentre Zangrà è stato indagato nell`operazione “Maglio“ sulle infiltrazioni della `ndrangheta nel basso Piemonte. Sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso e altri reati connessi. Oggi la Corte ha ritenuto infondata la richiesta di spostamento del processo sottolineando come dalle intercettazioni emerga «un`automia della consorteria piemontese» rispetto all`associazione calabrese. Diversi i fatti presi in considerazione: i consociati avrebbero agito in Piemonte commettendo diversi fatti criminali, qui sono stati documentati vari incontri dei “capi“ e conferiti “gradi“ e “doti“, ci sarebbe inoltre autonomia della cellula piemontese nel comminare sanzioni e nella gestione dei proventi dell`attività criminale oltre a stretti rapporti emersi con rappresentanti della pubblica amministrazione, istituzioni locali, politici e candidati. Il processo, in cui l`accusa è sostenuta dal pm Roberto Sparagna, è stato aggiornato a marzo.
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