"Inchiesta Raccordo-Sistema", chiuse le indagini

REGGIO CALABRIA Avviso di conclusione indagini per le inchieste “Raccordo” e “Sistema” che sono state riunite dalla Direzione distrettuale antimafia. Il provvedimento è stato notificato ai 12 indagati, tre dei quali accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. Si tratta del boss Santo Crucitti, del suo luogotenente Mario Chilà e di Antonio Gennaro Crucitti. Sarà imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, Francesco Gullì, il direttore della filiale di Reggio Calabria della Banca popolare di Lodi che, stando alle accuse, avrebbe «favorito gli interessi economici della cosca Crucitti assecondando le richieste e seguendo le direttive impartite direttamente dal capocosca Santo Crucitti in relazione all’attività di finanziamento ed erogazione di credito dell’istituto da lui diretto, in particolare relativamente al cosiddetto “fido” concesso alla Planet Food Srl». Le indagini della Dda, coordinate dai sostituti procuratori Giuseppe Lombardo, Marco Colamonici e Beatrice Ronchi, hanno fatto luce infatti sullo strano fallimento della società “Planet Food” che si occupava della grande distribuzione e che aveva due punti vendita in città. Una società fatta fallire nel dicembre 2008, pochi mesi dopo la nascita di una seconda società riconducibile sempre agli indagati, la “Distribuzione e Commercio Srl”. Un sistema collaudato al quale hanno partecipato esponenti anche della cosca Tegano, svelato dagli inquirenti che sono riusciti a dimostrare come il succedersi di società, esposte a grave indebitamento finanziario, direttamente o indirettamente riconducibili agli indagati. A proposito, l’avviso di conclusione indagini è stato notificato anche a: Sandrino Amedeo Aurora, Fortunata Loredana Barchetta, Michele Crudo, Antonino Minniti, Nicola Pellicanò, Carmine Polimeni, Domenico Polimeni e Domenico Suraci. L’inchiesta “Raccordo – Sistema” è la stessa in cui è stato intercettato l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria, Pasquale Morisani, con il boss Santo Crucitti al quale il politico aveva chiesto sostegno elettorale.