REGGIO CALABRIA Gli avvocati Gregorio Cacciola e Vittorio Pisani sono indagati per la violazione dell`articolo 611 del codice penale che sanziona colui che commette una violenza o una minaccia per costringere altri a commettere un reato. I due legali hanno subito la perquisizione del loro studio nell`ambito dell`inchiesta “Califfo” che ha portato all`arresto del padre e della madre della testimone di giustizia Maria Concetta Cacciola, morta il 20 agosto suicida dopo aver bevuto acido muriatico. Il fratello, Giuseppe Cacciola, è attualmente latitante per l`accusa di maltrattamenti in famiglia nei confronti della sorella. Maltrattamenti che avrebbero spinto Maria Concetta a togliersi la vita. In sostanza i due avvocati avrebbero concorso alla realizzazione delle registrazioni nelle quali la testimone avrebbe ritrattato le proprie accuse contro le cosche Pesce e Bellocco. Ricordiamo che Maria Concetta Cacciola aveva lasciato il luogo dove si trovava sotto protezione ed era rientrata a Rosarno. Resosi conto del pericolo di vita al quale andava incontro aveva chiesto di rientrare nel programma di protezione. Stando all`indagine “Califfo”, lei stessa aveva chiesto ai carabinieri di rinviare di qualche giorno la partenza per poter portare con sé il figlio più piccolo. Qualche giorno che si è rivelato fatale: Maria Concetta Cacciola è stata trovata morta in bagno vicino a una bottiglia di acido muriatico.
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