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Banche avare con il "Café de Paris"

Lo storico “Café de Paris”, confiscato alla `ndrangheta, si trova in difficoltà. Infatti il locale di via Veneto, meta preferita non solo da Fellini, negli anni della “Dolce vita”, ma anche dalla c…

Pubblicato il: 17/02/2012 – 16:59
Banche avare con il "Café de Paris"

Lo storico “Café de Paris”, confiscato alla `ndrangheta, si trova in difficoltà. Infatti il locale di via Veneto, meta preferita non solo da Fellini, negli anni della “Dolce vita”, ma anche dalla cosca Alvaro di Sinopoli, trova chiuse le porte del credito. Così – scrive Lirio Abbate sull`Espresso – fin quando il “Café de Paris” era nelle mani dei boss, le banche erano generose e disponibili, adesso che il locale è stato restituito allo Stato, gli amministratori giudiziari hanno difficoltà a pagare i fornitori. Oltre il danno la beffa. La gestione dei beni confiscati sembra complicarsi ancora di più per «inadeguatezza delle risorse». Il prefetto Giuseppe Caruso, a capo dell`Agenzia per la gestione dei beni sequestrati e confiscati che ha sede in riva allo Stretto, ha reso noto la situazione alla commissione parlamentare Antimafia. Il problema principale è quello dell`aumento di personale e quindi delle risorse. Oppure trasformare l`Agenzia in un ente pubblico economico con maggiore autonomia. Caruso –  è scritto nel servizio dell`Espresso – chiede anche di spostare la sede dell`Agenzia da Reggio Calabria «perché presenta difficoltà di collegamento ferroviario e aereo» a Roma o Palermo.

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