CATANZARO «Sono stato individuato dagli emissari delle cosche che volevano uccidermi per colpa delle talpe che ci sono nel programma di protezione». È quanto ha raccontato all`Ansa, Luigi Bonaventura, il collaboratore di giustizia crotonese che ha denunciato di essere scampato ad un attentato nella località segreta dove vive sotto copertura. «Continuo a ricevere telefonate – ha aggiunto – da parte di coloro che ho denunciato. La mia vita è un calvario, vivo senza assistenza medica e senza denaro per pagare le bollette del gas e dell`acqua. Lo stato mi ha completamente abbandonato». Il pentito ha poi evidenziato che «nonostante tutto continuerò a collaborare con la giustizia. Credo in quello che sto facendo e quindi andrò avanti in questa scelta. Non mi arrendo perché voglio essere un esempio per i miei figli». Nelle settimane scorse il pentito ha chiesto di poter abbandonare il programma di protezione continuando a collaborare con la giustizia ed ha presentato al ministero dell`Interno una richiesta di risarcimento danni per 2,5 milioni di euro. Sulla sua vicenda ha preannunciato anche di voler presentare una denuncia alla Corte europea di Strasburgo.
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