REGGIO CALABRIA La chiusura o il ridimensionamento degli aeroporti di Reggio e Crotone sono scongiurati. È stato il governatore Peppe Scopelliti ad assicurarlo durante una conferenza stampa convocata in consiglio regionale. La soluzione ideata dalla Regione passa per la trasformazione dei due scali in aeroporti sociali, che rimarranno così all’interno del circuito nazionale grazie anche alle sovvenzioni statali. L’ipotesi è stata accolta con favore dall’Enac. Adesso serve il via libera definitivo del governo che – in caso di parere favorevole – dovrà emanare un decreto che disponga gli oneri di servizio pubblico per i due aeroporti. «Si tratta – ha detto Scopelliti – di un’ipotesi di rete che consente alle due società di gestione di guardare con maggior fiducia al futuro. Siamo riusciti a strappare la certezza che i nostri aeroporti non diventeranno inutili dal punto di vista nazionale».
Il rischio per Reggio e Crotone era alto, soprattutto dopo le dichiarazioni del ministro allo Sviluppo economico Corrado Passera, convinto della necessità di non supportare più i piccoli scali che non rientrano in una logica di collegamento nazionale. Si punta cioè a tagliare i fondi per tutti quegli aeroporti che non raggiungono determinati standard di traffico passeggeri. Scopelliti ha anche ribadito la volontà di supportare la creazione dell’aeroporto della Sibaritide – «fortemente richiesto dal territorio» – a patto che ci sia un impegno da parte dei privati: «Bisogna riconoscere che è un progetto che va in controtendenza. Passera è perplesso, per questo bisogna contare solo su risorse proprie. La Regione è disponibile, ma deve esserci una condivisione della spesa». Soddisfatto il presidente della Provincia di Reggio Peppe Raffa, che ha colto l’occasione per ricordare alcuni risultati ottenuti negli ultimi tempi dal “Tito Minniti”: «Con il pareggio di bilancio abbiamo evitato nuove ricapitalizzazioni. Dopo il collegamento con Venezia, si lavora a quello con Pisa, nuove rotte che ci permetteranno di aumentare l’utenza. Adesso dobbiamo lavorare per incentivare i passeggeri messinesi».
«Le parole di Scopelliti ci confortano – ha commentato Alessandro Nicolò, vicepresidente del consiglio regionale -. Questi risultati sono frutto di un nuovo regionalismo che afferma la dignità della Calabria». Dello stesso avviso anche Demetrio Arena, che di fronte allo spettro della chiusura dei due scali parla di «tragedia risparmiata grazie a una classe dirigente credibile in un momento in cui mancano le risorse». «Questo risultato – ha continuato il sindaco di Reggio – deve essere un punto di partenza: bisogna far crescere l’aeroporto e ricollocarlo nel panorama nazionale». Alcuni dati sono confortanti, come ricorda Carlo Porcino, presidente della Sogas: «Rispetto al gennaio 2011, abbiamo registrato un aumento di 7mila passeggeri, malgrado il taglio consistente dei voli e l’abbandono di molte compagnie. L’allungamento della pista è stato finalmente completato e sono iniziate le procedure d’appalto per l’aerostazione».
A ciò si aggiunga l’arrivo della compagnia low cost “Volotea” che, oltre al collegamento con Venezia, prevede la creazione di nuove rotte con la Spagna. Ma le difficoltà non mancano. A limitare lo sviluppo dello scalo reggino concorrono infatti seri problemi di natura strutturale, come rilevato dalla riunione Enac del 22 febbraio. La pista presenta condizioni fuori norma, con un tracciato curvilineo che rende particolarmente complicato l’atterraggio. Difficoltà che può essere superata solo grazie all’abilità di piloti esperti. Tra le criticità, anche la particolare intensità del vento. Per questo sono state inserite nuove strumentazioni in grado di fornire ai piloti informazioni per evitare i rischi connessi al wind-shear. Le proposte dell’Enac a tal proposito prevedono l’individuazione di un esperto (almeno 5mila ore di volo) e la realizzazione di una procedura certificata che consenta di verificare l’ambientamento dei piloti che guidano aerei su Reggio.
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