«Al danno si aggiunge la beffa». Così il sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi ha commentato gli ultimi sviluppi dell`inchiesta che la rivista inglese The Ecologist ha realizzato sullo sfruttamento di manodopera nera per la raccolta degli agrumi, chiamando in causa la multinazionale Coca Cola che, per le bibite della Fanta, si servirebbe anche di succhi prodotti nella cittadina della Piana. «Dopo le notizie diffuse in queste ultime ore – ha detto il primo cittadino – il proprietario di un`azienda di Rosarno che si occupa della trasformazione delle arance mi ha contattato telefonicamente per comunicarmi che la Coca Cola ha disdetto il contratto per tutelare la sua immagine». Oggi, non appena i quotidiani calabresi hanno rilanciato i particolari del servizio giornalistico ripreso anche sul sito del quotidiano The Indipendent, sono montate le polemiche. Da una parte i piccoli produttori che stanno tentando di guadagnare fette di mercanto, promuovendo la vendita eticamente sostenibile del prodotto, attraverso i Gruppi di aquisto solidali, e dall`altra parte quanti si dimostrano preoccupati che una nuova campagna sulle condizioni di sfruttamento dei lavoratori possa danneggiare l`immagine di Rosarno. «Se questa notizia verrà confermata – ha proseguito Tripodi a proposito della comunicazione ricevuta dall`imprenditore – la nostra economia subirà un devastante danno. Il vero problema della produzione degli agrumi è che gli agricoltori non raccolgono il prodotto perchè il prezzo è troppo basso. Se a questo scenario si aggiungono i possibili tagli delle commesse da parte della Coca Cola, allora rischiamo di trovarci in una situazione economica di grande difficoltà».
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