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L`Ance di Reggio invita i costruttori ad opporsi al "pizzo"

«Al coraggioso imprenditore siciliano, che con la sua denuncia ha reso possibile l`intervento risolutivo della magistratura, vanno i complimenti ed i ringraziamenti dell`intera categoria dei costru…

Pubblicato il: 27/02/2012 – 12:20
L`Ance di Reggio invita i costruttori ad opporsi al "pizzo"

«Al coraggioso imprenditore siciliano, che con la sua denuncia ha reso possibile l`intervento risolutivo della magistratura, vanno i complimenti ed i ringraziamenti dell`intera categoria dei costruttori reggini, i quali però sono chiamati a comprendere che per il riscatto della nostra terra, l`unica strada è quella della denuncia». Lo afferma, in una nota, il presidente dei costruttori reggini, Andrea Cuzzocrea, facendo riferimento all`operazione dei carabinieri di venerdì scorso che ha portato al fermo di sei presunti affiliati alla `ndrangheta per una tentata estorsione ai danni di un`azienda di Catania, la Cogip, impegnata nei lavori di ammodernamento della statale 106.
«Al coraggioso imprenditore siciliano, che con la sua denuncia ha reso possibile l`intervento risolutivo della magistratura – aggiunge Cuzzocrea – vanno i complimenti ed i
ringraziamenti dell`intera categoria dei costruttori reggini, i quali però sono chiamati a  comprendere che per il riscatto della nostra terra, l`unica strada è quella della denuncia. Se c`è qualcuno che deve togliere il disturbo sono proprio loro: questi personaggi senza arte né parte che pretendono di vivere alle spalle di chi lavora onestamente. Gli organi dello Stato in questi ultimi anni hanno sferrato un attacco massiccio ai bastioni della `ndrangheta, dimostrando che è possibile combatterla efficacemente con l`utilizzo intelligente di strumenti investigativi moderni. L`epilogo favorevole di questa guerra di civiltà, tuttavia, pretende l`impegno e la partecipazione dell`intera società».
«I protocolli di legalità ed i codici etici – dice ancora Cuzzocrea – non devono servire a lavarsi la coscienza, o peggio, a promuovere passerelle ed alimentare comode carriere. Quello che veramente serve, è lo scatto di orgoglio e di coraggio che deve farci dire con forza: adesso basta. Non possiamo più permetterci di subire le imposizioni di chi vuol cancellare il futuro dei nostri figli. Non possiamo più permetterci di offrire, in giro per il mondo, questa immagine della Calabria e dei calabresi. Come Presidente dell`Associazione provinciale dei costruttori reggini aderenti a Confindustria chiamo a raccolta tutti gli imprenditori associati ai quali chiedo di bandire ogni paura ed incertezza. Occorre collaborare in modo pieno ed incondizionato con le forze dell`ordine e con la magistratura per debellare questo fenomeno arcaico che inchioda la Calabria ad una sorta di nuovo Medioevo. Occorre anche che gli imprenditori non si prestino ad alcun tipo di accomodamento con il sistema del taglieggio, che non consentano in nessun modo l`infiltrazione mafiosa. Tutte le imprese che operano nel settore dei lavori pubblici sono chiamate a dimostrare nei fatti la totale trasparenza delle proprie scelte imprenditoriali».
«Chiederò al ministro dell`Interno ed alla Prefettura di Reggio – conclude il presidente di Ance Reggio – di istituire un modello di prevenzione che vada al di là di quello attuale,
basato su informative che non tengono conto dei reali comportamenti degli imprenditori. Sulla base dell`adesione a questo modello, dell`adozione di procedure trasparenti e della
volontaria soggezione al penetrante controllo degli organismi di vigilanza ritengo che sia possibile definire le “White list” proposte dal Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, per far uscire definitivamente il mondo dell`edilizia dal sospetto di restare ancora nella cosiddetta “zona grigia”».

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