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"Centrale del falso", arrestato ex bancario a Catanzaro

Una “centrale del falso” grazie alla quale venivano cancellati i protesti bancari alla Camera di Commercio. Rocco Lotito aveva trasformato la sua abitazione in un ufficio al quale si sarebbero rivo…

Pubblicato il: 28/02/2012 – 13:20
"Centrale del falso", arrestato ex bancario a Catanzaro

Una “centrale del falso” grazie alla quale venivano cancellati i protesti bancari alla Camera di Commercio. Rocco Lotito aveva trasformato la sua abitazione in un ufficio al quale si sarebbero rivolti molti protestati della zona di Lamezia Terme. Sul tavolo della cucina gli agenti del commissariato hanno trovato i timbri del Tribunale, di deposito atti, copie conformi e timbri di incaricati dei sindaci di Serrastretta, San Pietro Apostolo, Decollatura e Feroleto Antico.
Con le accuse di falsità materiale e di contraffazione di pubblici sigilli e strumenti destinati a pubblica certificazione, il pubblico ministero Domenico Galletta ha disposto il fermo di Rocco Lotito che, in passato, era stato già coinvolto in un`indagine per appropriazione indebita. Aveva sottratto dalle casse dell`istituto bancario per il quale lavorava diverse centinaia di milioni di lire.
Durante la perquisizione della sua abitazione, gli uomini del vicequestore aggiunto Antonio Borelli hanno rinvenuto numerose pratiche che l`indagato stava trattando e sulle quali proseguirà l`attività investigativa. Nel suo computer, inoltre, sono stati trovati file riguardanti denunce di smarrimento di assegni che venivano scannerizzati. Un sistema che consentiva a Lotito di cambiare il nome del denunciante e della documentazione smarrita. Tutti atti che, servivano, per avanzare la richiesta di cancellazione del protesto bancario alla Camera di Commercio.
I dettagli dell`inchiesta sono stati illustrati stamattina nel corso di una conferenza stampa. Le indagini sono partite da una segnalazione del presidente del Tribunale di Lamezia, Giuseppe Spadaro, che la settimana scorsa si è accorto di avere emesso due sentenze che portavano lo stesso numero di registro. Un più accurato controllo ha consentito al magistrato di notare come in uno dei due provvedimenti vi era stata apposta falsamente la sua firma e quella del suo cancelliere, oltre al timbro che era perfettamente identico a quello dell`ufficio giudiziario.  
Si trattava di un decreto di riabilitazione, in favore di una ragazza, che era stata protestata per un assegno di 208 euro.
Rocco Lotito, secondo gli inquirenti, avrebbe indotto la ragazza «nell`errore di credere che era stato smarrito l`assegno protestato del quale avrebbe avuto bisogno per conseguire la sua riabilitazione ed in mancanza ed in sostituzione del quale si sarebbe resa necessaria la relativa denuncia di smarrimento».
In sostanza, l`ex bancario avrebbe convinto l`ignara ragazza a sporgere denuncia di smarrimento dell`assegno presso la caserma dei carabinieri di Pianopoli, pur sapendo che lo stesso era in mano di chi ne aveva legittimamente levato il protesto perché rimasto impagato». Ciò avrebbe comportato la simulazione, a carico di quest`ultimo, del reato di ricettazione o furto. L`intera pratica avrebbe fruttato a Lotito il pagamento di 600 euro attraverso un bonifico che gli uomini di Borelli hanno rintracciato grazie alla collaborazione della donna protestata. Dalla documentazione sequestrata nel suo appartamento, inoltre, pare che buona parte dei “clienti” dell`arrestato siano della zona di Lamezia Terme così come alcune imprese edili che hanno avuto alcuni problemi finanziari.
Per Rocco Lotito si sono spalancate le porte del carcere dove domani festeggerà il suo compleanno.

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