COSENZA Fare letteratura oggi, nell’età della crisi. È l`interrogativo che si pone l’iniziativa – organizzata in collaborazione con Radio Ciroma – “La letteratura al tempo della crisi”, un momento di conoscenza, incontro e scambio con autori che nei loro testi, a vario titolo, sembrano riscoprire il carattere sociale e materiale della letteratura, la particolarità e l’universalità, la capacità di dialogo e conflitto. Con il desiderio, comune, di resistere all’aria del tempo, cioè al clima politico e culturale dominante mettendo in relazione una diversa pratica politica e sociale con le forme dell’interpretazione e della rappresentazione, di cui la qualità linguistica è aspetto essenziale. Oggi pomeriggio alle 17.30 al centro Auser di Cosenza (rione Spirito Santo) sarà la volta di Andrea Tarabbia, 34enne di Saronno, russista di formazione e docente di letteratura comparata all’università di Bergamo. Scrive sulla rivista “Il primo amore” e ha pubblicato i romanzi La calligrafia come arte della guerra (Transeuropa, 2010), Marialuce (Zona, 2011) e Il demone a Beslan (Mondadori, 2011) – con cui si è definitivamente segnalato alla migliore critica italiana – ispirato ai tragici fatti di Beslan, quando centinaia di bambini furono uccisi da un commando di ceceni. Marat Bazarev è quello che è sopravvissuto e sopravviverà. È l’uomo che, con i suoi compagni, una mattina di sole di settembre, è entrato nella scuola numero 1 di Beslan. E lì ha dato inizio alla fine: prendendo la voce di Marat, con una delicatezza e una profondità che lascia senza fiato, Tarabbia racconta il viaggio dentro il male nella sua forma più umana e disperata.
Dopo Tarabbia, il prossimo appuntamento sarà venerdì 23 marzo con Mario Desiati, autore di Ternitti, candidato allo scorso premio Strega, e de Il paese delle spose infelici. Da questo romanzo Pippo Mezzapesa ha tratto l’omonimo film, che sarà proiettato per l’occasione in serata al cinema Modernissimo di Cosenza, alla presenza del regista e dello scrittore.
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