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Centinaia di studenti dalla parte di don Panizza

Ha preso il via con un incontro nell’auditorium del liceo classico “Campanella” di Lamezia Terme “Il giorno che non c’è… la ‘ndrangheta”, la manifestazione promossa da numerose associazioni antimaf…

Pubblicato il: 29/02/2012 – 12:27
Centinaia di studenti dalla parte di don Panizza

Ha preso il via con un incontro nell’auditorium del liceo classico “Campanella” di Lamezia Terme “Il giorno che non c’è… la ‘ndrangheta”, la manifestazione promossa da numerose associazioni antimafia e organizzata da don Giacomo Panizza. Quest’ultimo, sacerdote in prima linea contro la criminalità organizzata, è a capo della comunità “Progetto sud” (che ha sede in un immobile confiscato al clan Torcasio, a Capizzaglie) che più volte, negli ultimi mesi, è stata fatta oggetto di atti intimidatori.
Centinaia di studenti di scuole provenienti da diversi centri della provincia di Catanzaro e dallo stesso capoluogo hanno partecipato all’incontro che si è svolto al liceo “Campanella”. Ad aprire i lavori è stato don Giacomo, che ha spiegato il significato della giornata, ripercorrendo le tappe dell’attività di “Progetto sud”, spiegando le finalità dell’azione di questa comunità, ma al tempo stesso rievocando i fatti di cronaca e gli attentati che sono stati commessi in danno della struttura di via dei Bizantini. Ma l’aspetto centrale dell’intervento del religioso è stato l’accorato appello alla comunità lametina: «Questa città deve uscire a testa alta. Dobbiamo essere comunità e non clan di mafia e si può fare comunità per il bene degli altri». Rivolgendosi ai giovani, don Panizza ha detto: «Voi non siete solo studenti. Lamezia ha bisogno di pensieri ed io vi invito ad impegnarvi perché se gente in carrozzina può fare cose simpatiche voi potere fare cose simpaticissime».
Numerose le autorità presenti: esponenti del mondo politico sindacale, testimoni di giustizia, rappresentanti delle forze dell’ordine e dell’associazionismo. Il sindaco di Lamezia, Gianni Speranza,nel ricordare ai giovani anche la figura dell`imprenditore Rocco Mangiardi che in tribunale aveva indicato chi gli aveva chiesto il pizzo, ha chiesto agli studenti presenti: «Secondo voi Mangiardi è più libero ora che ha la scorta o era libero prima quando gli chiedevano il pizzo? Sono sicuro – ha concluso il primo cittadino – che con tutte le difficoltà che avremo, quando da qui a qualche anno commenterete la giornata di oggi potrete vedere il cammino in avanti fatto da questo momento in poi».

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