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Aterp, il 5% degli alloggi è occupato abusivamente

REGGIO CALABRIA Canoni di locazione troppo bassi, carenza di fondi per la manutenzione degli alloggi, scarsa conoscenza del patrimonio immobiliare. Sono solo alcune delle criticità riscontrate nell…

Pubblicato il: 29/02/2012 – 13:58
Aterp, il 5% degli alloggi è occupato abusivamente

REGGIO CALABRIA Canoni di locazione troppo bassi, carenza di fondi per la manutenzione degli alloggi, scarsa conoscenza del patrimonio immobiliare. Sono solo alcune delle criticità riscontrate nell’operato delle cinque aziende territoriali per l’edilizia pubblica calabresi. I risultati dell’indagine condotta dal Comitato regionale di controllo contabile sono stati presentati questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Campanella. La relazione non lascia spazio a dubbi: nella loro conformazione attuale, le Aterp sono carrozzoni mangiasoldi incapaci di risolvere i problemi delle strutture residenziali pubbliche. «Il patrimonio gestito da questi enti è enorme – afferma il consigliere Udc Gianluca Gallo, presidente del Comitato –, potrebbe essere una risorsa, invece spesso diventa un problema». Nel documento posto all’attenzione del governatore Peppe Scopelliti e del presidente del Consiglio Franco Talarico (e in cui si chiede che l`argomento venga trattato in consiglio regionale), sono illustrate tutte le problematicità riscontrate nella gestione del patrimonio regionale e le possibili soluzioni. Una tra tutte: la creazione di un ente centralizzato che garantisca un’amministrazione uniforme e renda possibile una maggiore produttività del patrimonio. Si tratta insomma di mettere mano a una riforma organica delle Aterp. L’auspicio di Gallo e dei consiglieri Emilio De Masi e Candeloro Imbalzano è che il consiglio regionale avvii al più presto una discussione sul tema. Tra le problematiche che interessano tutte le Aterp c’è soprattutto il problema della morosità dei residenti. Senza contare la carenza di fondi per la manutenzione degli alloggi più vecchi, l’esigua percentuale di riscossione, un recupero dei canoni di locazione troppo basso, la conoscenza parziale del patrimonio gestito e la lentezza delle procedure di individuazione degli aventi diritto alle abitazioni. E poi ancora il preoccupante fenomeno di occupazioni abusive degli alloggi in proprietà delle ATERP da parte di soggetti non aventi titolo (alloggi occupati da non aventi titolo nel 2010 sono: 465 a Cosenza, 845 a Catanzaro, 130 a Vibo Valentia, 380  a Crotone e 130 a Reggio Calabria, per un  totale di  1950, corrispondente ad una media del 5% degli alloggi complessivamente gestiti dalle Aterp), con le conseguenti ripercussioni che ciò può comportare sia in ambito sociale che economico.
Nella relazione del Comitato di controllo contabile vi sono poi una serie di suggerimenti utili alla risoluzione delle criticità più rilevanti. Per quanto riguarda la morosità, per l’organismo presieduto da Gallo «oltre a intensificare l’attività di recupero dei canoni arretrati è indispensabile consolidare le capacità di riscossione, nonché a porre in essere atti interruttivi della prescrizione». Circa il problema di un`adeguata determinazione dei canoni di locazione, invece, si invocano «rigide attività di accertamento degli effettivi valori di reddito familiare per identificare l’esatta collocazione nelle fasce di canone», provvedendo inoltre «alla rideterminazione dei canoni facendo salve le famiglie che effettivamente si trovano in condizioni economiche e sociali assolutamente difficili».
Infine, riguardo la gestione del patrimonio immobiliare, il Comitato prospetta diverse soluzioni: dalla dismissione per sopperire alla mancanza di adeguati flussi di cassa con la prospettiva di liquidare le Aterp, fino all’adozione di diverse modalità di gestione, per mettere a reddito gli immobili di pregio e quelli di livello medio-alto al fine di poter finanziare la quota a canone sociale e le nuove edificazioni. Di sicuro qualcosa si deve fare, come ha sottolineato Imbalzano: «Le Aterp sono carrozzoni che si trascinano da anni, non è più pensabile mantenere questo stato di cose».

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