Ultimo aggiornamento alle 11:24
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Lettera al sindaco, 5 anni a Rocco Pesce

Cinque anni di carcere. È la sentenza di condanna emessa oggi dal gup Adriana Trapani che ha giudicato colpevole il boss ergastolano, Rocco Pesce (di 55 anni), accusato di  aver minacciato il sinda…

Pubblicato il: 01/03/2012 – 15:08
Lettera al sindaco, 5 anni a Rocco Pesce

Cinque anni di carcere. È la sentenza di condanna emessa oggi dal gup Adriana Trapani che ha giudicato colpevole il boss ergastolano, Rocco Pesce (di 55 anni), accusato di  aver minacciato il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripoti, alla quale dal carcere di Opera aveva inviato una lettera attraverso cui lamentava il comportamento dell`amministrazione comunale nei confronti della cosca.
In sostanza, Pesce (difeso dall’avvocato Mario Santambrogio), avrebbe minacciato un «corpo politico  per impedirne, in tutto o in parte, anche temporaneamente, o per turbarne comunque l’attività».
Per quella missiva, lo scorso settembre il boss è stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Domenico Santoro su richiesta del procuratore aggiunto della Dda Michele Prestipino e del sostituto Rosario Ferracane.
Rocco Pesce si era dipinto come un perseguitato dalla giustizia. E i toni falsamente ossequiosi adottati nella lettera, secondo il gip, non devono trarre in inganno in quanto erano accompagnati da «frasi minatorie, talora caratterizzate dalla forma implicita delle allusioni, degli avvertimenti e dei richiami indirizzati al sindaco quale rappresentante della Giunta chiamata ad imprimere un rinnovato indirizzo politico-amministrativo alla città, talaltra, invece, immediatamente percepibili».
«Lei stessa – aveva scritto il boss rivolgendosi al sindaco Tripodi – a maggior ragione data la sua carica amministrativa nel Comune, sa benissimo che la nostra famiglia è vittima di persecuzioni mediatiche per reati presunti e giudizi espletati sulla base del libero convincimento. Questo che le scrivo in modi ed enfasi del tutto confidenziale nascono per motivi che forse lei non sa in quanto molto giovane, non tanto nel merito, ma nella mia franchezza nell’esporre in modo pratico, dato che io e la mia famiglia eravamo soliti godere della reciproca compagnia con i suoi più stretti famigliari, in occasione dei consueti aperitivi in Corso Garibaldi, dove a memoria ricordo piacevoli e cordiali scambi costruttivi di opinioni, dove si argomentava questioni interessanti della nostra città… mi viene in mente un detto senza alcuna allusione, che ogni persona ha i propri scheletri nell’armadio, e converrà con me che l’estremo perbenismo è solo ipocrisia, e sono sicuro che lei è una persona molto intelligente per poter cadere in simili bassezze».
Appena ricevuta la lettera, il 25 agosto scorso, il sindaco di Rosarno l’aveva consegnata ai carabinieri.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x