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Wanda Ferro: «Sogno un Pdl senza imperatori»

CATANZARO È il giorno di Wanda Ferro, candidato unitario del Pdl per il coordinamento catanzarese del partito (e del suo vice, il consigliere regionale Mario Magno). Il giorno in cui la presidente …

Pubblicato il: 04/03/2012 – 16:21
Wanda Ferro: «Sogno un Pdl senza imperatori»

CATANZARO È il giorno di Wanda Ferro, candidato unitario del Pdl per il coordinamento catanzarese del partito (e del suo vice, il consigliere regionale Mario Magno). Il giorno in cui la presidente della Provincia di Catanzaro lancia il suo slogan: «Sogno un partito aperto a tutti». Non è un modo per rispolverare i malumori mai sopiti in una parte del Popolo della libertà, che mal tollera la poca democrazia interna e l`accentramento di poteri e ruoli in capo al governatore Scopelliti. È il giorno dell`unità. E la Ferro ha parole di apprezzamento per tutti. Per il presidente della giunta («il suo lavoro è stato riconosciuto dalla Corte dei conti») e anche per il candidato a sindaco scelto per la prossima competizione elettorale di Catanzaro, Sergio Abramo («ha tutte le carte in regola per vincere»). Le divisioni e le lotte intestine che hanno portato alle dimissioni di Michele Traversa restano sullo sfondo. Anche perché Traversa non c`è: «Le sue dimissioni ci hanno disorientato e in questo momento ne avverto l`assenza, anche se continua a seguirci». Poi, ancora, il sogno che sembra a misura di Calabria: «Sogno un partito dove non esistono imperatori ma una piramide capovolta». Un sogno, appunto, visto che a queste latitudini, Peppe Scopelliti è governatore, coordinatore del Pdl e può contare su una lista a sua immagine e somiglianza.
E Scopelliti ha voluto prendersi almeno un pezzetto della scena. Nel suo intervento, dopo aver lodato Wanda Ferro e Sergio Abramo, ha rivolto le sue attenzioni ad Alfredo D`Attorre, commissario del Pd. Non per entrare nel merito delle questioni politiche, ma per definirlo «uno sconosciuto. Prima della sua nomina noi non sapevamo nemmeno chi era questo D`Attorre. Eppure il Pd ne aveva di nomi da spendere, come ad esempio Bova, Adamo, Principe. Ed invece, ancora una volta, il Pd vive una logica della colonizzazione con scelte imposte da Roma». Peccato che Bova e Adamo non facciano neppure più parte del Pd. Scopelliti li avrebbe certamente preferiti al posto del nuovo commissario. Ma finché non sarà (anche) il capo dell`opposizione non potrà scegliere lui i vertici democrat. Sarebbe roba da imperatori.

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