REGGIO CALABRIA «Siamo venuti giù di colpo, io sono finito per terra in un secondo, e non ho ancora capito perché». Così racconta Luca B., tecnico rigger che si occupa dell`ancoraggio dei motori del palco. «Ero sul tetto del palco e stavo proprio lodando le condizioni di sicurezza quando tutto è venuto giù: sono stato il primo a soccorrere quel ragazzo, gli ho tastato il polso ma non c`è stato niente da fare. I soccorsi sono stati immediati ma anche loro hanno capito che eravamo di fronte ad una tragedia». «Il tetto del palco era a circa 15 metri di altezza e a venir giù, senza farci niente, siamo stati in 4 – prosegue il giovane –. Ci siamo ritrovati per terra senza aver percepito niente di anomalo prima. Sono il primo a voler capire cosa sia successo: ho una certa esperienza e devo dire che tutto mi sembrava a regola d`arte. La mia sensazione è che tutto fosse montato perfettamente e in sicurezza. Penso che noi 4 non ci siamo fatti niente proprio perché lassù era tutto corretto. Lo dico perché questi palchi si montano con un progetto preciso e se non mi sentissi sicuro a quelle altezze neanche ci salirei – continua il rigger ancora visibilmente scosso –. Stavamo montando 8 motori, quelli dove si appendono amplificatori e luci». Vani i tentativi di rianimare Armelini: «Era letteralmente sotto di me quando sono caduto – conclude il tecnico – si sono precipitati tutti, nel palazzetto c`erano tutte le forze dell`ordine, ma credo sia morto sul colpo».
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