CATANZARO Il coordinamento nazionale antimafia “Riferimenti“ chiede agli organi competenti (ministero dell`Interno e Procura della Repubblica presso il tribunale di Vibo Valentia) di controllare la corretta gestione dei fondi Pon sicurezza per quel che riguarda il progetto dell`università antimafia che sarebbe dovuto sorgere a Limbadi nei beni confiscati alla cosca Mancuso ed assegnati al coordinamento “Riferimenti“ ma i cui lavori sono stati bloccati, non appena iniziati. Il coordinamento denuncia «l`esistenza di una strana perizia sulla quale si nutrono non pochi dubbi. I fondi ministeriali stanziati, (tre milioni di euro) per il progetto promosso e ideato dal coordinamento “Riferimenti”, infatti, nonchè i lavori di ristrutturazione degli immobili sono gestiti da altri: il consorzio “Crescere insieme“ formato da un insieme di comuni del vibonese tra cui Limbadi sede dei beni confiscati`». “Riferimenti“ dichiara di «temere che le cosce uscite dalla porta possano rientrare dalla finestra, attraverso manovre occulte e personaggi apparentemente insospettabili.Chiede quindi alle autorita` preposte di vigliare sull`intera faccenda». «Non vorremmo – dichiara la presidente di “Riferimenti“ Adriana Musella – che l`idea e il nome del coordinamento servissero come paravento ad operazioni illecite perchè se cosi dovesse essere rinunciamo fin da ora ai beni a noi assegnati, facendoci da parte».
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