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Sergio Abramo, campagna elettorale partita con l`amarcord

CATANZARO “Sergio Abramo, il sindaco”. Già dallo slogan si intuisce il leitmotiv della campagna elettorale del presidente della Sorical: il ritorno. Un filmato ha raccolto le immagini di Abramo che…

Pubblicato il: 10/03/2012 – 20:11
Sergio Abramo, campagna elettorale partita con l`amarcord

CATANZARO “Sergio Abramo, il sindaco”. Già dallo slogan si intuisce il leitmotiv della campagna elettorale del presidente della Sorical: il ritorno. Un filmato ha raccolto le immagini di Abramo che, con fascia tricolore e forbici, tagliava nastri al Politeama, al complesso monumentale San Giovanni, alla piscina di Pontepiccolo, alla funicolare. E poi le prime parole di Abramo da candidato: «Sono molto orgoglioso di quanto ho fatto, ora sono chiamato a una nuova sfida: la ripresa delle grandi opere, la pulizia della città, la raccolta dei rifiuti, il turismo. Tra me e Catanzaro esiste un amore che non si è mai interrotto». L`auditorium, stracolmo, applaude.
Tocca a Wanda Ferro salire per prima sul palco. Chi si aspettava qualche parola sull`ex sindaco Michele Traversa (assente) è rimasto, però, deluso. Anche la presidente della Provincia ha preferito ricordare i bei tempi andati: «Anni che restano come la vera riscossa cittadina». Tocca allora al presidente Giuseppe Scopelliti dar fuoco alle polveri della campagna elettorale. Il governatore ben conosce il legame dei catanzaresi con la loro squadra di calcio e, quindi, annuncia: «Stiamo predisponendo un finanziamento di cinque milioni per ristrutturare lo stadio, affinché sia degno della squadra guidata dal mio amico Ciccio Cozza». Il presidente poi torna a punzecchiare lo “sconosciuto” D`Attorre e tutto il centrosinistra, «incapace di creare una propria classe dirigente». Poi Scopelliti si toglie qualche sassolino sulle ultime vicende giudiziarie: «Il Comune di Cosenza e quello di Catanzaro hanno dei bilanci da tempo all`attenzione della Corte dei conti. L`onorevole Laganà non si presenta in tribunale, ma l`unico indagato sono io».
Infine il candidato a sindaco. Innanzitutto Sergio Abramo ricompone le fratture, ringrazia i colonnelli del Pdl, ma soprattutto Sinibaldo Esposito che «ha fatto un passo indietro». Abramo tenta di riallacciare il discorso con la sua città. Ricorda com`era Catanzaro prima del suo arrivo e come lui l`ha poi lasciata. Una serie di “post-it” sugli obiettivi della sua amministrazione: rifiuti, parcheggi, metropolitana (irrealizzabile quella proposta da Olivo). Il finale è uno sfogo. Abramo, che aveva chiuso la sua ultima consiliatura sotto indagine, promette: «Mi dedicherò solo alla città e finirò la mia carriera al Comune. Non intendo più essere messo in discussione. Sergio Abramo lascerà le proprie aziende».

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