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Centrale del Mercure, Giovani Idv: «Tra i monti del Pollino si nasconde un mostro»

COSENZA «In territorio calabrese, tra i monti del Pollino, si nasconde un mostro contemporaneo. Il luogo d`eccezione che ha il privilegio di ospitarlo è la valle, o la conca, del fiume Mercure. Nel…

Pubblicato il: 11/03/2012 – 18:01
Centrale del Mercure, Giovani Idv: «Tra i monti del Pollino si nasconde un mostro»

COSENZA «In territorio calabrese, tra i monti del Pollino, si nasconde un mostro contemporaneo. Il luogo d`eccezione che ha il privilegio di ospitarlo è la valle, o la conca, del fiume Mercure. Nel fondo della valle si erge la centrale termoelettrica del Mercure». Lo afferma, in una nota, Francesco Bruno, coordinatore regionale dei Giovani Idv. «Costruita nella seconda metà degli anni 60, seconda in Europa per potenza produttiva – ha aggiunto – è rimasta in funzione fino alla seconda metà degli anni 80 bruciando, in oltre 20 anni di attività, migliaia di tonnellate di lignite e oli combustibili. In questo lasso di tempo le esalazioni dell`impianto hanno causato danni incalcolabili al territorio e alla salute degli abitanti dell`intero comprensorio. Una relazione dell`87, commissionata dal comune di Laino Borgo e finanziata dalla stessa Enel, metteva chiaramente in evidenza, oltre ai danni causati, tutti i rischi e le inadeguatezze dal mega impianto. Per tali motivi si decreto` la chiusura dell`impianto. Chiusa la centrale, qualche anno più tardi venne decisa l`istituzione dal Parco naturale del Pollino, uno dei parchi più vasti e straordinari d`Italia con ricchezze incomparabili di flora e fauna». «Poco più di un lustro fa, per ragione oscure che ignorano assolutamente il bene comune – ha sostenuto Bruno – si è dato inizio all`iter burocratico per la riattivazione dell`impianto. Oggi il mostro sembra finalmente libero da catene e in procinto di mietere nuove vittime. Tutto ciò nonostante il fabbisogno elettrico di tutto il centro sud del Paese sia soddisfatto da tempo. Fantomatici esperti fanno credere che stavolta si tratterà di attivare un impianto a biomasse, perciò ecocompatibile. Pochi sanno cosa siano le biomasse e che i loro prodotti di combustione risultano anche più venefici di quelli che si ottengono dalla combustione dei derivati del petrolio». «Davanti allo scempio dell`ambiente, della salute e del buonsenso che va profilandosi – ha concluso Bruno – abbiamo il dovere di urlare la nostra indignazione e di fare tutto quanto in nostro possesso affinché per le popolazioni del Mercure l`incubo della riapertura della centrale svanisca al più presto. Perché non devono esserci lotte che vanno di moda ed attirano il dissenso organizzato e l`attenzione mediatica e altre istanze sacrosante che giacciono dimenticate nel disinteresse generale».

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