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Il figlio di Simona raggiunge la madre nella località protetta

Il procuratore segnala, il magistrato minorile subito propone, il Tribunale dispone immediatamente. Ha funzionato alla perfezione e in tempi rapidi la procedura per il ricongiungimento familiare di…

Pubblicato il: 13/03/2012 – 15:17
Il figlio di Simona raggiunge la madre nella località protetta

Il procuratore segnala, il magistrato minorile subito propone, il Tribunale dispone immediatamente. Ha funzionato alla perfezione e in tempi rapidi la procedura per il ricongiungimento familiare di Simona Napoli con il suo bimbo, che da stamattina ha raggiunto la mamma nella località protetta in cui la donna si trova dalla scorsa settimana. La ragazza, che con la sua collaborazione aveva consentito l`arresto del fratello Domenico e costretto alla fuga il padre Antonio, accusati dell`omicidio e dell`occultamento del cadavere di Fabrizio Pioli, ha potuto immediatamente riabbracciare il figlioletto, che in questi giorni era rimasto con la nonna nell`abitazione di Melicucco. In ragione della delicatezza del caso, il procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo, aveva segnalato con molto tempismo la condizione di difficoltà della donna che, per aver collaborato con la giustizia, aveva dovuto troncare ogni rapporto con i propri familiari, staccandosi dal bimbo. La segnalazione del magistrato era stata immediatamente  recepita da Carlo Macrì, alla guida della Procura del Tribunale dei minori di Reggio Calabria, che ha presentato un`istanza prontamente accolta dal giudice. Il bambino è stato preso in carico dall`Ufficio centrale di protezione, che l`ha subito affidato alla madre. Quest`esito arriva come un segnale positivo in una vicenda che rimane drammatica, visto che il corpo dell`amante della Napoli non si trova e il padre della ragazza è latitante. Una brutta storia che, inoltre, fa tornare alla mente anche il destino opposto di un`altra donna che aveva deciso di collaborare con la giustizia, la rosarnese Concetta Cacciola, che, pur chiedendolo più volte, non aveva potuto ricongiungersi con i figli. Anzi, la sofferta lontananza da questi, era stata il motivo principale delle sue fughe dalla località protetta in cui si trovava, fino al suicidio avvenuto nella casa dei suoi genitori, a Rosarno. Per disperazione e per insensibilità.

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