Legge regionale sui calabresi nel mondo, la minoranza abbandona i lavori

Roventi polemiche durante i lavori della sesta commissione di palazzo Campanella. La seduta dell’organo consiliare presenta all’ordine del giorno il testo unico in materia di relazioni tra la Regione e le comunità calabresi nel mondo. Una discussione a cui non ha preso parte la giunta regionale, scatenando le proteste dei rappresentanti dell’opposizione che hanno abbandonato l’aula. «Pur avendo già dalla seduta del 29 febbraio scorso chiesto il confronto con la Giunta regionale, oggi la maggioranza non ha inteso aderire a questa richiesta, procedendo autonomamente alla discussione del testo», spiegano Ferdinando Aiello (gruppo Misto), Emilio De Masi (Idv) e Mario Maiolo (Pd). I tre consiglieri regionali aggiungono: «Siamo allibiti per il livello di arroganza e di insensibilità istituzionale e politica con cui la maggioranza ha deciso di procedere alla discussione di una legge che riteniamo importante al punto che avevamo presentato nostri emendamenti migliorativi e con lo spirito costruttivo di pervenire ad un testo utile ed efficace». Gli esponenti dell’opposizione sottolineano che la loro posizione non è «per nulla strumentale», essendo «astenuti dal richiedere larghe e utili audizioni». Tuttavia, dicono ancora Aiello, De Masi e Maiolo, il confronto con la giunta sarebbe stato necessario, dal momento che l’esecutivo ha «adottato una delibera molto significativa  anche nella prospettiva finanziaria con cui si approva il Piano delle attività della Fondazione “Calabresi nel mondo” in contrasto con alcune previsioni contenute nella proposta di legge. A questo punto, a nessuno della maggioranza, né tanto meno al presidente Scopelliti, sia più consentito affermare che la minoranza non vuole confrontarsi costruttivamente sui problemi che interessano i calabresi».