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L`autodifesa della Lista Scopelliti presidente

Tutti i maggiorenti della Lista Scopelliti, tutti insieme a ribadire il successo del “Modello Reggio” e a difendere lo spot pubblicitario che esalta l’operato da sindaco dell’attuale governatore ca…

Pubblicato il: 14/03/2012 – 19:55
L`autodifesa della Lista Scopelliti presidente

Tutti i maggiorenti della Lista Scopelliti, tutti insieme a ribadire il successo del “Modello Reggio” e a difendere lo spot pubblicitario che esalta l’operato da sindaco dell’attuale governatore calabrese. Alla conferenza stampa convocata questo pomeriggio a Palazzo Campanella c’erano i consiglieri regionali Giovanni Bilardi e Candeloro Imbalzano (entrambi ex assessori comunali), Michele Raso e Giuseppe Saletta (capigruppo della lista in Comune e Provincia), Antonio Barrile (presidente regionale) e Oreste Romeo (coordinatore provinciale). Scopo dell’incontro, difendere gli otto anni di amministrazione comunale di Peppe Scopelliti e ribadire l’efficacia e l’opportunità di “Memoria corta”, il discusso spot realizzato dalla Lista Scopelliti Presidente che ha determinato un esposto al garante della Concorrenza da parte della Federazione provinciale del Pdci, che non ha esitato a etichettarlo come «pubblicità ingannevole». «Non si tratta di propaganda – ha commentato Giovanni Bilardi -, ma di una strategia di comunicazione politica per innescare riflessioni in chi vede lo spot, un modo per informare i cittadini elencando opere che nessuno prima aveva realizzato». Bilardi si riferisce soprattutto al riconoscimento di Reggio come città metropolitana e non manca di sottolineare il consenso di cui il centrodestra gode a Reggio e in Calabria: «Il 70% delle preferenze del 2007 e la vittoria alle ultime regionali dimostra il nostro buon operato». «Siamo orgogliosi di aver fatto parte di quelle giunta comunali – attacca Candeloro Imbalzano -, capaci di produrre grandi risultati». Ma quando gli esponenti del movimento che porta il nome dell’ex sindaco e attuale governatore vengono incalzati dalle domande dei cronisti, l’autocelebrazione politica lascia il posto a timide e impacciate arringhe difensive. Dare una spiegazione convincente sul buco delle casse comunali, sulle infiltrazioni mafiose nella Multiservizi, sul caso Fallara e sui finanziamenti a circoli culturali ritenuti dagli inquirenti basi operativi della ‘ndrangheta, non è per niente facile. Come non è facile esaltare l’opera di governo del sindaco Scopelliti e al tempo stesso spiegare la presenza della commissione d’accesso ministeriale a Palazzo San Giorgio. Bilardi e compagni ci provano. Il più determinato è Oreste Romeo, che ha ben chiaro quale sia il problema attuale: «La stampa non può continuare ad alimentarsi di questi fenomeni che appartengono alla dimensione della patologia e che riguardano singole condotte individuali. Nessuno può pensare di portare acqua al suo mulino in virtù di responsabilità che devono essere accertate». «Reggio – continua – non è più una città dolente, un momento superato grazie agli otto anni di governo Scopelliti». Quanto alla voragine delle casse comunali (accertata dagli ispettori del ministro dell’Economia), Imbalzano ha una sua, singolare, spiegazione: «Sono tutti debiti non relativi a sprechi, ma a investimenti che vedranno la luce da qui a qualche anno e destinati alla realizzazione di centinaia di opere». Dunque, secondo il consigliere regionale, l’enorme disavanzo del Comune dipende dai mutui accesi nel corso degli anni per alimentare con il sistema dell’indebitamento il “Modello Reggio”. Mutui, è bene ricordarlo, per un valore complessivo di 170 milioni di euro.

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