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«Inadeguato l`organico dell`Agenzia per i beni confiscati»

ROMA I 30 uomini di organico di cui dispone l`Agenzia nazionale per i beni confiscati alla crminalità organizzati sono «assolutamente inadeguati a fronte dei molteplici compiti, complessi e delicat…

Pubblicato il: 15/03/2012 – 16:40
«Inadeguato l`organico dell`Agenzia per i beni confiscati»

ROMA I 30 uomini di organico di cui dispone l`Agenzia nazionale per i beni confiscati alla crminalità organizzati sono «assolutamente inadeguati a fronte dei molteplici compiti, complessi e delicati, che il legislatore ha voluto assegnarle». È il contenuto della relazione sull`attività svolta nel 2011 dall`organismo, che propone anche di cambiare la sede principale, «in considerazione delle oggettive difficoltà di collegamento, ferroviario e aereo», da Reggio Calabria a Roma, o – in via subordinata – a Palermo. L`agenzia, nel suo rapporto consultabile sul sito www.benisequestraticonfiscati.it, segnala di aver riscontrato «rilevanti criticità» non solo per individuare le 30 risorse dell`organico stabile, ma anche per vedersi assegnate le altre 70 unità di personale che dovrebbero garantire il potenziamento limitato peraltro al 31 dicembre di quest`anno. Criticità ci sono state, prosegue la relazione, «sia in fase di reclutamento che in fase di mantenimento del personale». Per quanto riguarda il primo aspetto, l`Agenzia, «a causa dell`assenza di qualsiasi incentivo economico», non è in grado di reclutare dalle altre pubbliche amministrazioni il personale qualificato in possesso di competenze necessarie per svolgere le attività di legge». C`è poi il rischio che il personale attualmente in organico, collocato in posizione di comando, distacco o fuori ruolo, «ricevendo dall`amministrazione di appartenenza un trattamento retributivo superiore a quello previsto dalla contrattazione collettiva applicata all`Agenzia, non opterà per rientrare nei ruoli dell`Agenzia». Anche le risorse economiche assegnate all`organismo non sono idonee a garantire la realizzazione degli obiettivi. C`è la possibilità di destinare all`autofinanziamento i beni immobili confiscati, ma lamenta la relazione, le procedure per arrivare all`affitto sono lunghe e complesse». L`organismo propone quindi di ampliare la dotazione organica a 100 unità ed eliminare l`autofinanziamento, «di fatto inattuabile», prevedendo un budget fosso di 10 milioni di euro annui, considerato peraltro che l`Agenzia, «posta in considerazione di funzionare efficacemente, è potenziale produttrice di entrate molto elevate sia per le casse dello Stato, attraverso il versamento al Fondo unico giustizia, sia per gli enti e territoriali attraverso la restituzione ai territori di beni sottratti alla criminalità organizzata». Al 31 dicembre 2011 gli immobili confiscati risultano 10.438, la maggior parte in Sicilia (4.649), Calabria (1.557) e Campania (1.501). Le aziende confiscate sono invece 1.516, quasi la metà in Sicilia.

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