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Ogm, Coldiretti: «Diciamo no alle ipotesi del ministro Clini»

CATANZARO «Un evidente caso di sottovalutazione e disattenzione nei confronti del valore del made in Italy in generale e del made in Calabria in particolare con il suo unico e straordinario patrimo…

Pubblicato il: 15/03/2012 – 19:27
Ogm, Coldiretti: «Diciamo no alle ipotesi del ministro Clini»

CATANZARO «Un evidente caso di sottovalutazione e disattenzione nei confronti del valore del made in Italy in generale e del made in Calabria in particolare con il suo unico e straordinario patrimonio di eccellenze agroalimentari che colloca la regione al sesto posto in Italia per denominazioni a marchio Unione europea». Lo afferma il presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro, in riferimento alle dichiarazioni del ministro dell`Ambiente Corrado Clini sull`introduzione degli organismi geneticamente modificati (Ogm). «Rispediamo al mittente – prosegue Molinaro – tale impostazione assieme alla stragrande maggioranza di consumatori ed ambientalisti che condividono la battaglia per una Italia libera da Ogm: da Adiconsum Cisl e Legaconsumatori Calabria in particolare, da Legambiente a Slowfood fino all`Aiab e diversi altri, insieme a tanti comuni della nostra regione e dalla stessa Istituzione regionale che pochi anni fa all`unanimità ha votato un ordine del giorno che sanciva la contrarietà della Regione Calabria alla introduzione degli ogm. Il governo tecnico deve tener fede alle richieste esercitando la clausola di salvaguardia per vietare precauzionalmente la coltivazione degli ogm in Italia». «A differenza di quello che dichiara il ministro “tecnico di lunga data” – prosegue Molinaro – l`ingegneria genetica e la transgenesi non centrano niente con la cipolla rossa di Tropea, il Gaglioppo di Cirò, le clementine, il cedro, il bergamotto, e tanto altro ancora che subiranno gravi danni economici sul mercato a causa di improvvide dichiarazioni di chi evidentemente non vuole bene al Made in Italy agroalimentare. Queste fantomatiche innovazioni rischiano di depotenziare il made in Calabria come leva strategica di crescita su cui anche la regione nell`opera di valorizzazione e promozione sta puntando. La ricerca è importante ma deve avere obiettivi sostenibili, condivisibili e utile per il benessere della società e non quando serve a fare arricchire come sempre poche multinazionali come nella nostra regione avviene per altre vicende (vedi succo di agrumi)».

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