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Risarcimenti per falsi incidenti versati su libretti postali "fantasma": un arresto a Reggio

Incassa due risarcimenti del danno per falsi incidenti automobilistici e deposita le somme su libretti postali di risparmio, intestati all`ignara moglie del proprietario dell`autosalone in cui lavo…

Pubblicato il: 16/03/2012 – 11:36
Risarcimenti per falsi incidenti versati su libretti postali "fantasma": un arresto a Reggio

Incassa due risarcimenti del danno per falsi incidenti automobilistici e deposita le somme su libretti postali di risparmio, intestati all`ignara moglie del proprietario dell`autosalone in cui lavorava. Un giovane reggino, ex collaboratore di una concessionaria, è stato arrestato dalla guardia di finanza con l`accusa di falso, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
L`operazione delle Fiamme gialle ha portato, oltre all`arresto per P.A., di 28 anni, anche alla notifica di un provvedimento di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un funzionario di Poste italiane, T.G., di 57. Quest`ultimo è indagato per gli stessi reati ipotizzati nei confronti del suo giovane presunto complice.
L`indagine è scaturita dalla denuncia presentata dalla moglie del proprietario dell`autosalone, che aveva appreso dell`accensione e del movimento di denaro, in alcuni uffici postali, su due libretti nominativi a risparmio. Gli accertamenti hanno permesso di scoprire che P.A., avendo avuto per motivi di lavoro dei documenti di identità della donna, dopo averli scannerizzati e contraffatti, aveva aperto i libretti avvalendosi dell`aiuto di T.G. Aveva quindi depositato denaro contante a seguito del cambio di assegni circolari frutto di due risarcimenti ddanni per falsi incidenti stradali di cui lo stesso si era reso protagonista utilizzando i mezzi intestati alla concessionaria ed a lui concessi in uso nell`ambito del rapporto di mediazione instaurato. Dalle indagini sono emersi l`amicizia e i frequenti contatti telefonici tra i due indagati. Per gli inquirenti, il funzionario delle Poste, per il versamento del secondo assegno, aveva provveduto a compilare direttamente la distinta per poi consegnarla, insieme al titolo di credito, all`operatore di sportello che, all`oscuro di tutto, non aveva verificato la reale identità del cliente confidando nel lavoro già svolto dal collega. Nel corso di perquisizioni domiciliari i finanzieri hanno trovato ulteriore materiale e numerosi libretti nominativi e buoni fruttiferi per circa 700mila euro che fanno ipotizzare l`estensione del fenomeno anche ai danni di altre persone.

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