Rimpasto e conto consuntivo, clima rovente a palazzo San Giorgio

È sempre più arroventato il clima a palazzo San Giorgio. I problemi giudiziari che continuano ad accumularsi e toccano esponenti della giunta comunale di Reggio Calabria e le questioni irrisolte sotto il profilo contabile stanno rendendo insostenibile la situazione politica e amministrativa nella più popolosa città della nostra regione.
L’ultima grana in ordine di tempo è stata la nuova bufera che si è abbattuta su Luigi Tuccio, assessore all’Urbanistica, la cui suocera, nell’ambito dell’operazione “Lancio”, è stata arrestata per favoreggiamento nei confronti del boss Domenico Condello. L’uscita dall’esecutivo di Tuccio (che in un primo momento si era detto irremovibile nella sua volontà di non rassegnare le dimissioni) potrebbe rientrare nell’ambito di un azzeramento di giunta che consentirebbe ad Arena di risolvere anche un altro problema: quello legato a Pasquale Morisani, attuale assessore ai Lavori pubblici, che nelle carte dell’inchiesta “Sistema” viene definito il «candidato di riferimento» del clan Crucitti. Vicende imbarazzanti, che potrebbero avere un peso anche nelle valutazioni della Commissione d’accesso che sta indagando per accertare eventuali infiltrazioni mafiose al Comune.
Intanto il presidente del civico consesso, Seby Vecchio, che fa parte dei “dissidenti” della maggioranza, ha programmato per mercoledì prossimo una seduta del consiglio il cui ordine del giorno presenta quasi esclusivamente punti di ordinaria amministrazione. Ma in quella circostanza sarà inevitabile portare all’esame dell’assemblea cittadina le ultime vicende di cronaca giudiziaria che hanno toccato di nuovo la politica e, segnatamente, la maggioranza di centrodestra.
Sembra invece molto distante il momento in cui approderà in aula il consuntivo per il 2010. Ancora oggi, i funzionari del settore Finanze del Comune sono alle prese con numeri che continuano a non quadrare mentre ci sarebbero state nuove sollecitazioni da parte della Corte dei conti.
Il riconoscimento di un’ingente massa debitoria, precedentemente non contabilizzata, secondo alcune fonti comporterebbe un disavanzo che si aggira sui 100 milioni di euro. Una passività enorme: portare in consiglio un documento contabile del genere, dopo una “gestazione” così lunga, sarebbe un suicidio politico. Ecco perché i più ottimisti, all’interno del centrodestra reggino, ritengono che il provvedimento possa arrivare all’esame del civico consesso non prima della fine di aprile.