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«Riformare la legge sulla diffamazione e occuparsi delle minacce ai giornalisti»

Riformare la legge sulla diffamazione, impegnare la commissione parlamentare Antimafia e occuparsi della lunga serie di minacce ai giornalisti. Sono gli impegni che il Pd ha assunto a Catanzaro. È …

Pubblicato il: 16/03/2012 – 20:22
«Riformare la legge sulla diffamazione e occuparsi delle minacce ai giornalisti»

Riformare la legge sulla diffamazione, impegnare la commissione parlamentare Antimafia e occuparsi della lunga serie di minacce ai giornalisti. Sono gli impegni che il Pd ha assunto a Catanzaro. È stato il responsabile Sicurezza del partito Emanuele Fiano, durante il convegno “Il Pd per la libera informazione”, ad annunciare l`impegno dei democrat. Proiettili, lettere anonime, ma anche una forma più sottile di intimidazione: la querela. «Anche così si colpisce la libertà di stampa», ha detto Santo Della Volpe di Libera informazione. L`argomento è stato al centro dell`intervento di Alberto Spampinato, presidente di “Ossigeno per l`informazione”. La legge italiana prevede ancora il carcere per i giornalisti, «fino a quando la norma non verrà modificata non si potrà parlare di informazione libera. Occorre che il Paese si renda conto che il giornalismo non è un optional ma è un’infrastruttura essenziale di uno Stato democratico».
Il presidente dell`Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, ha posto, invece, l`accento sulla condizione di lavoro di molti giovani che aspirano a esercitare questa professione: il precariato limita la libertà di un giornalista. Il commissario del Pd calabrese Alfredo D`Attorre ha voluto evidenziare come la Calabria sia vittima di un cono d`ombra informativo: «C`è un desolante silenzio della stampa nazionale su questa regione. La Calabria dovrebbe essere al centro del dibattito pubblico del Paese e, invece, tv e grandi giornali ignorano quanto accade per esempio al Comune di Reggio Calabria. Ci sono, però, delle intelligenze per uscire da questo stato di cose». Hanno portato la loro diretta testimonianza tre giornalisti che in passato hanno subito minacce: Rosaria Capacchione, finita nel mirino della camorra, Michele Albanese del Quotidiano della Calabria e Pino Maniaci, direttore della tv privata siciliana Telejato. Presenti anche il direttore dell`Unità Claudio Sardo e Matteo Orfini responsabile Informazione del Pd. Le conclusioni sono state, invece, affidate a Salvatore Scalzo, candidato a sindaco del centrosinistra a Catanzaro: «Ci sono editori troppo legati ai contributi delle istituzioni. E, qui in Calabria, anche l`editore pubblico, la Rai regionale, appare più uno strumento di distrazione di massa che d’informazione».

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