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La congiura della devastazione

La congiura ai danni di Peppe Scopelliti e del centrodestra è in atto e rischia di aprire la strada alla devastazione. Una congiura che, secondo il governatore calabrese, sarebbe ordita dall`azione…

Pubblicato il: 17/03/2012 – 15:18
La congiura della devastazione

La congiura ai danni di Peppe Scopelliti e del centrodestra è in atto e rischia di aprire la strada alla devastazione. Una congiura che, secondo il governatore calabrese, sarebbe ordita dall`azione congiunta di lobby di potere, Pd e giornalisti con un passato da comunisti.
L’intervento di Scopelliti durante il primo congresso provinciale del Pdl è un attacco virulento come non mai nei confronti dei presunti «poteri forti» che decidono le sorti della regione e attentato al «vento del cambiamento» di cui è il massimo rappresentante istituzionale. Si comincia con l’affondo contro il Pd, «incapace di mettere in campo volti credibili e che si affida ad altre forze per cercare di creare una classe dirigente».
Ma la stoccata più dura, Scopelliti la riserva alla stampa, più in particolare a tre giornalisti di cui, secondo un copione ormai noto se si vanno a rivedere le ultime uscite pubbliche del leader del centrodestra calabrese, non fa mai il nome. Il primo di questi – dice il governatore – «quando mi attaccava subito dopo i giornali nazionali riprendevano la questione, chiaro segno dell’esistenza di un circuito teso a delegittimare la classe politica calabrese». Poi ci sono altri due «giornalisti che non sono calabresi, gli stessi che in passato da comunisti manifestavano con la Cgil e scrivevano contro Reggio. Oggi è la stessa cosa: continuano a scrivere contro Reggio».
Nel mirino del governatore, soprattutto l’ultimo convegno sulla libertà di stampa organizzato dal Pd in riva allo Stretto e a Catanzaro, al quale sarebbero stati invitati i giornalisti finiti sotto tiro. «A invitarli – attacca Scopelliti – è stato il Pd di De Maria e Minniti, un partito che invece di difendere la città ha lo scopo di distruggerla». La Calabria e Reggio, nella disamina del presidente della giunta regionale, sono oppresse da una costante «aggressione mediatica», che avrebbe determinato l’arrivo della commissione d’accesso in Comune, «imposta da tutte queste pressioni». «Altro che amore – urla Scopelliti – queste persone si sono vendute la città 40 anni fa e continuano a farlo ora. Arena li ha stracciati e allora pensano di spodestare il centrodestra con altri mezzi».
Nella requisitoria del governatore, non poteva mancare poi la presa di posizione in favore di  Luigi Tuccio, l’assessore all’Urbanistica nella bufera a causa delle sue parentele pericolose con esponenti della cosca Condello: «È ignobile chiedere di dimettersi a un membro di una famiglia nobile. Quando Tuccio era piccolo c’era la polizia a presidiare casa sua (è figlio dell`ex magistrato e giudice Giuseppe, ndr), lo ricordo con il giubbotto antiproiettile addosso, mentre la casa di altre persone era frequentata da mafiosi. I giornalisti dovrebbero tenere presenti queste cose e ricordare le parentele mafiose di qualche altro ex consigliere comunale del Pd».
«Stiamo assistendo – ha continuato – ad aggressioni vergognose, modi infami di fare politica, con giornalisti che chiedono al Pd di alimentare le loro polemiche». Subito dopo, Scopelliti tira in ballo anche la parlamentare Maria Grazia Laganà: «Deve rispondere di truffa e decide di non presentarsi davanti ai giudici, ma i giornali mettono in prima pagina una semplice chiusura indagini nei miei confronti. Noi vogliamo sapere invece quale truffa è stata realizzata a Locri. La verità è che quando sbaglia la Fallara sbagliano tutti, quando a sbagliare è uno del Pd sbaglia solo lui». Poi le conclusioni, stavolte politiche: «Dobbiamo avere la possibilità di lavorare, questo è il senso della manifestazione di ottobre. Il Pdl ha una spinta in più, grazie a leader come Berlusconi e Alfano, capaci di favorire questa stagione di cambiamento». Infine l’invito a fare quadrato: «Dobbiamo essere sempre più squadra, più saremo grandi più difficile sarà abbatterci. L’obiettivo è rilanciare la regione e combattere una grande battaglia per il futuro».
Prima dell’intervento di Scopelliti, il congresso ha aperto le votazioni che hanno sancito l’elezione a coordinatore provinciale di Roy Biasi. Il vicario è Giuseppe Pedà. Ai lavori dell’assise, moderati dall`ex ministro Raffaele Fitto, hanno preso parte i massimi rappresentanti reggini delle istituzioni e della politica.

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