REGGIO CALABRIA «Noi giovani agricoltori non possiamo accettare di lavorare con una legge vecchia di cinquant`anni. Così è la legge stessa a permettere la contraffazione». Il delegato regionale di Coldiretti Calabria Giovane impresa, Daniele Perrone, ribadisce quanto espresso all`assemblea di macroarea per il Sud che si è svolta a Napoli nei giorni scorsi. L`associazione degli agricoltori si sta battendo per modificare la norma che fissa al 12% al litro la quota di succo di arancia che compone le bevande, risalente all`ormai lontano 1961. «Sul prezzo medio di 1,23 euro a litro di bibita all`arancia – ricorda Perrone citando uno studio della Coldiretti – il valore dell`agrume è di soli tre centesimi». Altra richiesta dei giovani agricoltori è che venga estesa l`obbligatorietà dell`indicazione della provenienza nell`etichetta. Due progetti di legge presentati dai calabresi Giovanni Dima e Nicodemo Oliverio sono in Parlamento. A Napoli il presidente della commissione Agricoltura alla Camera, Paolo Russo, è stato sollecitato proprio da Perrone per accelerare l`intervento normativo. «Il presidente – dice Perrone – ci ha assicurati che entro la fine dell`estate ci saranno novità. È un argomento che ci sta a cuore, lo abbiamo annotato nella nostra agenda e lo guarderemo con attenzione». Infine, il delegato di Giovane impresa della Coldiretti propone che «nelle mense scolastiche e negli ospedali vengano distribuiti prodotti calabresi. Sono una certezza nella qualità e offrono anche risparmio». Un modo per aiutare l`agricoltura calabrese che sta attraversando perturbazioni. «È brutto dirlo, ma anche i produttori che utilizzano manodopera in nero faticano ad andare avanti. Se continua così da un lato questo sistema mette in ginocchio l`economia e dall`altro rischia di fare esplodere situazioni sociali, come già accaduto a Rosarno».
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