ROMA Trasferire d`ufficio per incompatibilità funzionale dalla Direzione nazionale antimafia uno dei “vice“ del procuratore Piero Grasso, Alberto Cisterna, per i suoi presunti rapporti con uno dei fratelli Lo Giudice. Lo chiede la prima commissione al plenum del Csm. La vicenda è scaturita dall`indagine che ha coinvolto Cisterna a Reggio Calabria per corruzione in atti giudiziari. All`origine le dichiarazioni del boss pentito Antonino Lo Giudice, che si è autoaccusato degli attentati del 2010 alla Procura generale di Reggio Calabria e al procuratore Pignatone e che ha riferito di rapporti tra Cisterna e suo fratello Luciano. Contatti che – secondo la prima commissione del Csm, che ha deliberato la richiesta di trasferimento d`ufficio con 5 voti a favore e l`astensione del togato di Magistratura democratica Vittorio Borraccetti – sarebbero «avvenuti al di fuori del corretto adempimento dei doveri d`ufficio» e che avrebbero «irrimediabilmente appannato l`indipendenza e l`imparzialità» di Cisterna.
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