Capitali in fuga dall`Italia Ecco il sistema per bloccarli

A Milano di una cosca della `ndrangheta, tramite un consulente finanziario pagato 5mila euro al mese, ha arruolato nove teste di legno che aprivano conti correnti a nome di societa?-satelliti costituite appositamente, che venivano di fatto utilizzati dal capo per scambiare assegni e versare denaro proveniente da precedenti traffici di usura, ricettazione e pagamenti di fatture false. È un caso emblematico di esportazione illegale di capitali, contenuto nel rapporto sui meccanismi della frode valutaria elaborato dalla fondazione Icsa (Intelligence culture and strategic analysis) e guardia di finanza, che è stato presentato ieri nella sala della Regina di Montecitorio. Per contrastare il fenomeno – ha affermato il presidente della fondazione Icsa, Marco Minniti – occorre una polizia economica-finanziaria efficiente come è la guardia di finanza. Capitali sempre più in fuga dall`Italia. Infatti il denaro trasportato illegalmente è stato quasi di 2,3 miliardi nel 2010 con banconote dirette in Svizzera (il 75%), San Marino e Lussemburgo. Il comandante dei reparti speciali Giorgio Toschi ha ribadito la trasversalità della Finanza di operare su un mercato sempre più globalizzato. Per il procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco, in questo campo non è possibile fare sconti. Lo studio ha dimostrato come il controllo dei movimenti transfrontalieri di valuta rappresenta uno dei cardini del sistema di prevenzione antiriciclaggio perche? permette, assieme alla limitazione dell`uso del contante e alla canalizzazione dei flussi attraverso intermediari finanziari, di garantire il necessario monitoraggio sui trasferimenti di ricchezza tra persone diverse.