Pedopornografia, 90 perquisizioni e 5 arresti della polizia postale di Reggio

Una novantina di perquisizioni in 83 città italiane e 5 arresti tra Campania ed Emilia Romagna. È il bilancio dell’attività condotta nell’arco di tre mesi dal compartimento Polizia postale e delle comunicazioni di Reggio Calabria, diretto da Pasquale Trocino. Le persone finite in carcere sono state colte in flagranza, perché è stata accertata la detenzione di migliaia di file, tra immagini e video, di natura pedopornografica. Dei cinque arrestati, tutti uomini, tre risultano stabilmente impiegati, uno è artigiano e l’ultimo è un libero professionista nel ramo dell`informatica.
Le indagini della polizia delle comunicazioni nascono da un`attività di monitoraggio della rete internet da parte degli specialisti in servizio al compartimento che, operando sotto copertura, attraverso canali di file sharing, hanno individuato una rete di pedofili dediti alla cessione e allo scambio di materiale ad hoc, raffigurante lo sfruttamento sessuale dei minori. L`operazione è stata denominata “King pass”, una parola utilizzata negli ambienti di scambio di materiale pedopornografico proprio per indicare i file dal contenuto vietato. Tre agenti del compartimento di Reggio Calabria hanno svolto un`attività sotto copertura, si sono inseriti nelle reti di file sharing e hanno potuto scoprire quanti mettevano gli stessi file in condivisione. Nell`ambito delle indagini il pubblico ministero di Reggio Calabria, Matteo Centini, ha disposto le perquisizioni proprio per confermare quanto scoperto con l`attività sotto copertura e per reperire ulteriori fonti di prova. Nel corso dell`operazione, che ha coinvolto circa un centinaio di agenti nelle varie regioni interessate, sono stati perquisiti uffici e imprese private, sequestrati diverse centinaia tra computer, hard disk, pen drive, supporti ottici sui quali sono ora in corso gli accertamenti della polizia giudiziaria.