«Reggio brucia, Arena scappa»

«La città brucia ma il sindaco e la sua giunta scappano». Il centrosinistra a Palazzo San giorgio interpreta in questo modo la decisione della maggioranza di annullare il consiglio comunale in programma oggi a causa dell’assenza del sindaco Arena. Ed è proprio tra quei banchi vuoti che il gruppo di minoranza ha deciso di tenere una conferenza stampa per illustrare una nuova proposta di deliberazione. Un modo per riconfermare il ruolo propositivo dell’opposizione. L’atto di indirizzo (che doveva essere posto all’attenzione del Consiglio stamane) mira a introdurre nuove misure di trasparenza amministrativa e di contrasto alla ‘ndrangheta all’interno delle società miste o a totale partecipazione pubblica. Il principio che guida l’azione dei consiglieri di centrosinistra si basa sul presupposto che i rapporti giuridici che riguardano le società partecipate debbano ispirarsi a criteri di evidenza pubblica, attraverso procedure che garantiscano parità di trattamento per i cittadini, trasparenza e selezione delle migliori professionalità. Nuove norme che potrebbero ridurre sensibilmente il rischio di infiltrazione da parte della criminalità organizzata. Un punto, questo, particolarmente delicato, come ha dimostrato di recente l’inchiesta “Astrea”, che ha accertato la presenza della cosca Tegano di Archi nel capitale sociale della Multiservizi, controllata al 51% dal Comune di Reggio. Nella proposta di legge, si stabilisce la stabilizzazione dei 112 lavoratori lsu/lpu che da 13 anni aspettano la regolarizzazione del loro contratto. Inoltre, in caso di future carenze di organico, l’atto presentato dal centrosinistra prevede il reclutamento del personale attraverso procedure concorsuali pubbliche. Infine, per l’acquisto di beni o servizi, le società miste dovranno seguire l’iter necessario a garantire concorrenza e trasparenza amministrativa. L’auspicio del centrosinistra è che la maggioranza guidata da Demetrio Arena sottoscriva il nuovo disegno di legge, al fine di approdare alla massima condivisione possibile su una questione che tiene banco da anni. «Queste misure – conferma l’ex candidato a sindaco Massimo Canale – sono indispensabili e garantiscono maggiore trasparenza in società dove il rischio di inquinamento è molto probabile». Demetrio Delfino, invece, sottolinea la necessità di mettere fine al precariato dei lavoratori delle società miste: «Sono troppo grandi per trovare un nuovo lavoro e troppo giovani per andare in pensione. Senza di loro la macchina burocratica del Comune si inceppa». Per questo il consigliere Prc rivolge un appello ai sindacati affinché sostengano l’iniziativa. «La nostra proposta – dice Nicola Irto – è coerente con quanto abbiamo professato in campagna elettorale». Pensiero condiviso da Giuseppe Marino, secondo il quale «senza trasparenza e senza un freno alle logiche clientelari non ci sarà futuro». È sempre Marino a criticare fortemente la decisione del centrodestra di mandare deserto il consiglio comunale: «Una scelta che denota mancanza di rispetto verso l’istituzione». Atteggiamento che Antonino Liotta di “Energia pulita” definisce come «un legittimo impedimento che non trova giustificazione alcuna e che denota un grosso imbarazzo da parte dell’amministrazione Arena». «È gravissimo – ribadisce ancora Giuseppe Falcomatà – che la maggioranza abbia preso questa decisione. Soprattutto è risibile il motivo: altre volte il sindaco è stato assente. Ci auguriamo che la scelta non sia dovuta alla volontà di sottrarsi al dibattito relativo agli ultimi avvenimenti della città».