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Agenzia dei beni confiscati, interrogazione dei deputati calabresi del Pd

Sul possibile trasferimento da Reggio a Roma (o, in alternativa, a Palermo) dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, i deputati calabresi del Partito democratico hanno rivolto un’interrogazion…

Pubblicato il: 23/03/2012 – 13:38
Agenzia dei beni confiscati, interrogazione dei deputati calabresi del Pd

Sul possibile trasferimento da Reggio a Roma (o, in alternativa, a Palermo) dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati, i deputati calabresi del Partito democratico hanno rivolto un’interrogazione al ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. Nell’atto parlamentare (firmato da Marco Minniti, Maria Grazia Laganà Fortugno, Franco Laratta, Doris Lo Moro, Cesare Marini, Nicodemo Oliverio e Rosa Villecco Calipari) è richiamata la relazione sull’attività svolta lo scorso anno dall’Agenzia, in cui vengono evidenziate le «oggettive difficoltà di collegamento, ferroviario e aereo, legate alla localizzazione della sede di Reggio Calabria». Problematiche, ricorda il Pd, sottolineate anche dal direttore dell’organismo governativo, il prefetto Giuseppe Caruso, durante l’audizione dello scorso 18 gennaio di fronte alla commissione parlamentare Antimafia. In quella sede, Caruso sottolineò l’assoluta inidoneità della sede messa a disposizione gratuitamente dal Comune di Reggio Calabria, oltre alla richiesta del pagamento di «somme connesse agli oneri di gestione e manutenzione dell’immobile». Lo stesso Caruso, scrivono ancora i deputati calabresi del Pd, disse di essere stato «addirittura boicottato: molto probabilmente – affermò – dovremo lasciare l`appartamento (in parte gestito da un prete per un`associazione). Questo è uno dei tanti motivi per cambiare sede».
I parlamentari chiedono adesso al ministro «se è a conoscenza della problematica in questione e quali misure intende assumere perché la sede centrale dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità, localizzata nel 2010 a Reggio Calabria per la sua particolare valenza simbolica nella lotta alla criminalità organizzata, venga mantenuta nel capoluogo reggino». Ciò al fine di «evitare qualsiasi incertezza operativa e soprattutto che si possa rimettere in discussione una scelta fondamentale nell’attività di contrasto al crimine mafioso, operata dalle massime istituzioni parlamentari e governative non più tardi di due anni fa». La massima rappresentante del Viminale viene inoltre sollecitata a spiegare «quali iniziative intende assumere per la pronta e definitiva risoluzione di tutte le questioni di carattere logistico-organizzativo affinché le risorse umane e professionali afferenti all’Agenzia nazionale possano essere messi nelle condizioni di operare con la massima serenità ed efficienza» e «quali passi intende muovere nelle opportune sedi istituzionali, centrali e periferiche, per migliorare i collegamenti viari e la raggiungibilità del capoluogo reggino».

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