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«Nuovo carcere in Calabria, forse c`era corruzione»

Il reato, anche se consumato, non può essere provato per difficoltà ad ottenere l`autorizzazione all`intercettazione telefonica. In sintesi è questa la motivazione che ha indotto il pubblico minist…

Pubblicato il: 24/03/2012 – 17:22
«Nuovo carcere in Calabria, forse c`era corruzione»

Il reato, anche se consumato, non può essere provato per difficoltà ad ottenere l`autorizzazione all`intercettazione telefonica. In sintesi è questa la motivazione che ha indotto il pubblico ministero di Brindisi, Milto De Nozza, a chiedere l`archiviazione dell`inchiesta per un presunto caso di corruzione legato alla realizzazione di un carcere in Calabria. Nel mirino della Procura del capoluogo pugliese erano finiti il senatore del Pdl, Luigi Vitali, e l`avvocato-imprenditore brindisino Giovanni Faggiano. Quest`ultimo era finito anche nell`inchiesta su presunte irregolarità fiscali e violazioni ambientali nella gestione della discarica di Alli a Catanzaro.
L`inchiesta sul carcere
La nuova indagine, secondo il sostituto procuratore di Brindisi, pur sussistendo gli elementi, non poteva essere portata a termine per le lungaggini legate all`iter autorizzativo dell`intercettazione su un`utenza in uso al parlamentare. Un aspetto che avrebbe compromesso l`esito dell`inchiesta su questo presunto caso di corruzione. In particolare, le indagini sul carcere calabrese prendono spunto da un filone dell`inchiesta napoletana sui rifiuti, che nel luglio dello scorso anno portò all`arresto di Faggiano. Nel fascicolo a carico dell`imprenditore finirono anche alcune intercettazioni in cui l`ex amministrare di una delle società legate all`Enertech (azienda che gestiva la discarica di Catanzaro) dialogava con il parlamentare pidiellino. Proprio da quelle conversazioni sarebbe emersa la presunta vicenda di corruzione. Secondo quanto emerso, Vitali avrebbe chiesto a Faggiano di assumere alcuni suoi “amici” nella Security, azienda dell`avvocato brindisino. «La contropartita – scrive il pm nella richiesta di archiviazione – si sostanziava nel suo interessamento finalizzato ad ottenere utili, o meglio, nella sponsorizzazione di un progetto avente ad oggetto la realizzazione di un carcere in Calabria, progetto rispetto al quale Faggiano mostrava di avere interesse imprenditoriale».  Proprio su quell`opera si incentrano anche altre intercettazioni effettuate sull`utenza dell`imprenditore pugliese.
Le motivazioni della richiesta di archiviazione
Ma, la Procura brindisina si è determinata a chiedere l`archiviazione della vicenda. «Laddove – aggiunge il pm De Nozza – questo ufficio avesse ritenuto indispensabile monitorare Vitali, avrebbe dovuto attendere che la Camera dei deputati, ricevuto il decreto che autorizzava le operazioni di intercettazioni emesso dal Tribunale di Brindisi, concedesse la relativa autorizzazione. Ma se le attività di autorizzazione sono, per natura propria, atti a sorpresa, appare evidente come non possa esserci alcuna utilità investigativa nell’attivare un simile mezzo di ricerca della prova se il soggetto che dovrebbe essere monitorato, prima di esserlo, sia avvisato di tanto».
Così molto probabilmente, a meno di colpi di scena del gip del Tribunale di Brindisi, non si conoscerà mai come è andata a finire questa storia e a quale carcere della nostra regione, in particolare, Faggiano sarebbe stato interessato.

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