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Una giornata di dolore tra i bersaglieri di Cosenza

Un dolore cupo e soffocante ed un`angoscia che ti prende il cuore e la mente. «Oggi è un giorno triste per noi», dice un soldato che staziona nei pressi dell`ingresso della caserma Settino, sede de…

Pubblicato il: 25/03/2012 – 18:11
Una giornata di dolore tra i bersaglieri di Cosenza

Un dolore cupo e soffocante ed un`angoscia che ti prende il cuore e la mente. «Oggi è un giorno triste per noi», dice un soldato che staziona nei pressi dell`ingresso della caserma Settino, sede del Primo reggimento bersaglieri di Cosenza. È da qui che due settimane fa sono partiti Monica Graziana Contraffatto, Salvatore De Luca e Nicola Storniolo, tre dei cinque soldati feriti nell`attentato di ieri in Afghanistan. Tre ragazzi innamorati del loro lavoro e benvoluti da tutti i commilitoni.
C`è un dolore composto, fatto soprattutto di silenzio, nella caserma Schettino. E c`è soprattutto apprensione per le condizioni di Monica Contrafatto, siciliana di Gela (Caltanissetta), la più grave dei tre soldati feriti in forza al Primo reggimento bersaglieri. Meno gravi, invece, le condizioni di De Luca e Storniolo, il primo di San Giovanni in Fiore (Cosenza) ed il secondo originario di Torino ma residente a Nicotera, nel Vibonese. La voglia di parlare tra i soldati della “Schettino” è poca. L`approccio con i giornalisti è difficile. «Cosa volete che diciamo?», dice uno di loro. «Quello che c`è sui giornali è quello che sappiamo anche noi. Nulla di più». Il più disponibile è Marco. L`espressione triste esprime il suo stato d`animo. Lui Monica, Salvatore e Nicola li conosce bene. «È stato un maledetto incidente – dice – in cui ad andarci di mezzo sono stati ragazzi come noi, che lavorano, s`impegnano e sono lì per una causa giusta. Chiunque di noi poteva trovarsi nella stessa situazione. È il caso che decide. Questo è il nostro lavoro. Adesso dobbiamo soltanto aspettare che Monica, Salvatore e Nicola tornino tra noi». Al centralino della caserma per tutta la giornata sono giunte telefonate di cittadini che hanno voluto esprimere la loro solidarietà ed informarsi delle condizioni dei feriti. Cosenza vuole bene a questi ragazzi perché si rende conto della difficoltà del loro lavoro e dell`impegno che mettono tutti a svolgerlo nel migliore dei modi anche nelle condizioni più difficili.
«I cittadini di Cosenza – dice Marco – ci sono vicini. E questo è bello perché è la dimostrazione che con loro c`è un buon rapporto». La solidarietà nei confronti dei ragazzi del Primo reggimento bersaglieri è tanta. A San Giovanni in Fiore, il centro di cui è originario Salvatore De Luca, i familiari del militare ferito hanno ricevuto stamattina la visita del presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, e del deputato Franco Laratta. Sono entrambi di San Giovanni e conoscono bene Salvatore. «E` un giovane – ha detto Oliverio – che con dedizione, disinteresse e passione ideale ha sempre creduto nel carattere ideale delle nostre missioni all`estero».

Attilio Sabato
*Giornalista Ansa

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