«Numerosi lavoratori del Banco di Napoli, di Cosenza e provincia, iscritti e non iscritti a questo o quel sindacato – è scritto in una nota – datisi appuntamento al di fuori di ogni struttura aziendale e/o sindacale, non possono esimersi dal denunciare che in data 12 marzo 2012, nel corso dell`assemblea indetta dai sindacati nella Filiale di Cosenza sull`approvazione o meno dell`ipotesi di accordo sul nuovo contratto di lavoro settore credito, i sindacalisti confederali e la Fabi, dopo aver respinto una mozione d`ordine
sostenuta da più voci che richiedeva il voto segreto su schede (preventivamente predisposte), davano vita a veri e propri brogli nel momento del conteggio dei voti per alzata di mano».
«Infatti – prosegue la nota dei lavoratori del Banco di Napoli – mentre molti colleghi, stanchi delle solite relazioni fiume dei sindacalisti che, come sempre, lasciavano pochissimo spazio al dibattito e ritardavano la fine dell`assemblea, si dirigevano verso l`uscita dopo aver espresso il loro voto, i dirigenti sindacali contavano in un primo momento 20 si e 29
contrari, quando già si vedeva ad occhio nudo che i no erano ben maggiori (noi ne abbiamo contato 35), ma soprattutto, mentre i no venivano fissati frettolosamente in 29, sui si c`era uno “strano” attardarsi che ha significato un vero e proprio imbroglio: i soliti sindacalisti cominciavano a correggere il dato scritto su un foglietto sul quale avevano annotato l`esito del voto, aumentando più volte quel 20, fino ad arrivare a 26 (sempre che non sia aumentato “miracolosamente” anche di notte), rinviando la redazione del verbale a dopo, mentre gli stessi sindacati avevano strombazzato nei precedenti volantini di un voto “certificato”, “autocertificato” diremmo noi. Inutile dire che la richiesta del verbale fatta da singoli lavoratori è stata totalmente ignorata, e ancora oggi non si conosce quali dati abbiano trasmesso».
«E così – prosegue la nota – di fronte ad un contratto ignobile, che accoglie in toto le richieste dei banchieri, e firmato senza nemmeno un`ora di sciopero e senza che i lavoratori abbiamo contato alcunché, la casta sindacale bancaria, ignara non solo di cosa minimamente significhi la democrazia, arriva addirittura a falsare il dato dei si, probabilmente per evitare di fare troppa brutta figura tra padroni aziendali e capi sindacali. Si è trattato di un`assemblea vergognosa, finita tra urla e fischi, che ci convince sempre più della trasformazione avvenuta già da molto tempo della natura del sindacato, da strumento di lotta e rivendicazione a strumento di controllo dei lavoratori».
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