Ultimo aggiornamento alle 20:26
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

"Piccolo carro", Roccella in aula: «Zumbo mi disse che la bomba alla Procura generale era riconducibile ai Serraino»

REGGIO CALABRIA Sarebbe stato Giovanni Zumbo a dare un cellulare con una scheda dedicata all`appuntato dei carabinieri Roberto Roccella per comunicare senza essere intercettati. È quanto emerso nel…

Pubblicato il: 26/03/2012 – 20:50
"Piccolo carro", Roccella in aula: «Zumbo mi disse che la bomba alla Procura generale era riconducibile ai Serraino»

REGGIO CALABRIA Sarebbe stato Giovanni Zumbo a dare un cellulare con una scheda dedicata all`appuntato dei carabinieri Roberto Roccella per comunicare senza essere intercettati. È quanto emerso nell`udienza del processo “Piccolo carro“ che si è svolta oggi a Reggio Calabria.
«Giovanni Zumbo – ha riferito oggi in aula Roccella – mi disse che la bomba alla Procura generale di Reggio Calabria era riconducibile a Mico Serraino con il benestare della famiglia Ficara-Latella».
Al centro del procedimento c`è il ritrovamento delle armi in un`auto il giorno della visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Reggio Calabria il 21 gennaio 2010. Era stata la soffiata di Zumbo a consentire il ritrovamento. L`uomo, arrestato qualche mese più tardi perché spifferava agli uomini di `ndrangheta informazioni su indagini in corso, era in stretto contatto con il carabiniere che oggi risulta indagato in un altro procedimento per reato connesso. La Procura ha iscritto il militare nel registro degli indagati, che oggi è stato sentito come testimone nel processo che riguarda solo il ritrovamento delle armi. Sono imputati Giovanni Ficara, ritenuto esponente di spicco della cosca Ficara-Latella, Giovanni Zumbo e Demetrio Domenico Praticò.
Il militare – secondo l`accusa – aveva stretto rapporti con la “talpa” Zumbo servendosi al negozio di colori intestato al nonno. L`uomo si era accreditato come consulente della Procura, dei carabinieri del Ros e della guardia di finanza, e aveva rivelato di avere aiutato gli investigatori anche nella cattura di due latitanti della famiglia Bellocco di Rosarno. La versione fornita oggi da Roccella contrasta con quella ufficiale che invece vuole in Antonino Lo Giudice il responsabile dell`attentato. Il collaboratore di giustizia si è infatti autoaccusato della bomba alla Procura generale reggina. Su questo caso sta indagando la Procura di Catanzaro.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x