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Bombe a Reggio, chiesto il giudizio immediato

Sarà chiesto il giudizio immediato per i quattro indagati ritenuti mandanti ed esecutori materiali delle bombe fatte esplodere davanti alla Procura generale di Reggio nel gennaio 2010 e davanti all…

Pubblicato il: 27/03/2012 – 3:41
Bombe a Reggio, chiesto il giudizio immediato

Sarà chiesto il giudizio immediato per i quattro indagati ritenuti mandanti ed esecutori materiali delle bombe fatte esplodere davanti alla Procura generale di Reggio nel gennaio 2010 e davanti all`abitazione del procuratore generale Salvatore Di Landro nell`agosto dello stesso anno, e dell`intimidazione all`allora procuratore di Reggio, Giuseppe Pignatone, con un bazooka fatto trovare davanti la sede della Dda reggina. Nelle prossime ore la richiesta del sostituto procuratore Salvatore Curcio giungerà all`ufficio gip del Tribunale di Catanzaro. In questo modo dovrebbe essere evitata la possibilità che i quattro indagati lascino le carceri in cui sono detenuti. Il prossimo 17 aprile, infatti, scadranno i termini di custodia cautelare. Una lotta contro il tempo che vivrà i suoi momenti salienti nelle prossime settimane. L`indagine ha avuto un impulso decisivo dalle dichiarazioni del pentito Antonino Lo Giudice, che si è autoaccusato di essere il mandante ed ha chiamato in causa il fratello Luciano ed altre due persone: Antonio Cortese, ritenuto l`esperto di esplosivo della cosca, e Vincenzo Puntorieri, legato allo stesso Cortese, accusati dell`esecuzione materiale dell`attentato. Gli elementi raccolti dagli inquirenti sono stati già cristallizzati durante l`incidente probatorio che si è tenuto nel luglio scorso. Michele Minnini, il perito nominato dal gip Assunta Maiore, nella relazione depositata a dicembre aveva concluso per una parziale compatibilità del motorino che compare nelle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della Procura generale e quello sequestrato tempo dopo nell’ambito delle indagini. Non sono stati invece ritenuti sufficienti gli elementi a disposizione per verificare la compatibilità di una tuta sequestrata ad Antonio Cortese e quella indossata da uno dei soggetti ripresi dalla videosorveglianza.
Con la richiesta di giudizio immediato verrà saltata l`udienza preliminare. A breve, quindi, potremo sapere se davvero la cosca Lo Giudice sia stata la reale artefice della strategia della tensione in riva allo Stretto. Secondo il procuratore di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo «ci sono tutte le condizioni per il giudizio immediato. Abbiamo fatto – ha detto all`Ansa Lombardo – tutte le indagini possibili, anche con accertamenti tecnici, e c`è una evidenza probatoria delle responsabilità. Ora toccherà al gip decidere sulla nostra richiesta che è finalizzata anche ad evitare la scadenza dei termini di custodia cautelare».

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